Regia di Scott Spiegel vedi scheda film
Il terzo capitolo della saga iniziata da Eli Roth(e speriamo ultimo) perde definitivamente la "torbida violenza" che caratterizzava il primo, e non ha nemmeno la decenza di "disturbare" come il secondo(soprattutto la sequenza finale), che già era cinema scadente, ma possedeva ancora un briciolo dell'inquietante sensazione generata dal capostipite, dove i moventi dei rapitori/assassini erano così dementi (e come ben sappiamo di gente con motivi dementi ce n'è davvero) da inquietare un po' per davvero. Hostel 3 è un "volantino moralista", dove se vai con le spogliarelliste, sei gay o tradisci tua moglie...devi morire. E anche se il tutto è cammuffato da "film thriller" con sofisticati super-cattivi che si divertono a veder morire la gente per il proprio sadismo, in realtà assistiamo soltanto ad una "punizione di massa" perpetrata dalla "morale comune". In tutto questo, contempliamo torture asettiche pensate apposta per spaventare qualche adolescente suscettibile, messe in scena con effetto glamour(la più oscena è quella delle frecce) e recitazioni da denuncia(a parte forse John Hensley, l'unico per la cui salute temi un pochetto...).
Ciliegina sulla torta: personaggi tanto antipatici e bidimensionali che speri di vederli morire tutti in un gigantesco incendio.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta