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Hostel. Part III

Regia di Scott Spiegel vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Hostel. Part III

di alan smithee
4 stelle

Dopo un sequel sempre a cura dell'ormai celebre Eli Roth, nato sotto l'egida produttiva addirittura di David Lynch col suo  interessante esordio di Cabin fever e approdato in territorio tarantiniano con i suoi due Hostel, ecco che ora arriva solo per l'home video un terzo capitolo, diretto da un regista a me sconosciuto, con un cast che annovera qua e la' attori di una certa notorieta'.
Siamo decisamente al di sotto dei primi due episodi (contrariamente a tutti a me il secondo episodio, con la Heather Matarrazzo, indimenticata protagonista nerd di "Fuga dalla scula media" di Solonds, con i camei della Fenech e Luc Merenda mi era piaciuto di piu' del primo, grazie a fendenti e aguzzi colpi di ironia piu' efficaci delle lame dei carnefici che bazzicano nella pellicola e ad un tocco di brillantezza che a mio avviso mancava nel primo episodio, troppo sicuro di se'). Qui al di la' di una nuova particolare ambientazione (Las Vegas, luogo di perdizione per eccellenza), il filmetto finisce per essere solo un pretesto per una rutilante serie di bassa macelleria a ripetizione, anche se alla fine bisogna dare atto agli sceneggiatori (se cosi' si possono chiamare) di aver avuto quanto meno una certa capacita' di sintesi, considerato che gli 80 minuti scarsi della pellicola costituiscono alla fine il maggior pregio di tutto il prodotto. Passi per Kip Pardue, che avendo esordito con Driven, uno dei peggiori Stallone in assoluto, non avra' molte altre chances per sfondare, ma l'altrove bravo Thomas Kretschmann spiace venga coinvolto in questi prodotti usa e getta dimenticabili e dimenticati gia' prima di giungere agli utenti.

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