Regia di Douglas Hickox vedi scheda film
Credo che questa sia una di quelle pellicole a cui si addica di più lo status di cult movie.Un film inglese a metà tra il thriller e l'horror debitore di un piccolo capolavoro macabro come L'abominevole Dr.Phibes di cui mutua a grandi linee il meccanismo orrorifico.Ma ben presto si fermano le analogie tra i due film.Il teatro di sangue del titolo originale è iniettato di humour nero,nerissimo,è caratterizzato da uno stile di ripresa vivace e modernissimo,che privilegia i colori accesi,che cerca di rendere tutto il più grottesco possibile usando i primi piani con una certa insistenza e con riprese dal basso verso l'alto,è sovrastato dalla maestosa interpretazione di un Vincent Price impegnato costantemente sopra le righe a caratterizzare un personaggio eccessivo come la sua recitazione.Il film di Hickox è legato come molti altri alla produzione teatrale di Shakespeare ma la citazione stavolta è assai originale e stuzzicante:vengono citati e riprodotti per filo e per segno i delitti che si trovavano in molte sue opere.Se fosse solo per questo l'opera sarebbe un divertissment abbastanza innocuo in cui la curiosità è insita nei meccanismi dei vari delitti.In realtà possiamo leggere questo Theatre of blood sia come un virulento atto d'accusa contro la critica(teatrale in questo caso ma il discorso potrebbe anche essere esteso al cinema) che ha il potere di vita o di morte(artistica) sull'attore che viene sottoposto alle forche caudine del giudizio di questa "casta" sia come un opera autobiografica in cui il supremo Vincent Price ,attore comunque sempre sottostimato a causa della sua predilezione per un cinema universalmente ritenuto di serie B come quello di genere horror,si "vendica" metaforicamente dei suoi detrattori che si sono accorti troppo tardi della sua grandezza.Il suo Richard Lionheart imperversa su tutto il film ora nei panni di un chirurgo pazzo,ora di uno spadaccino,ora nei panni di un parrucchiere per signora di tendenza molto gaya,ora nei panni di un cuoco specialista in nouvelle cousine oppure in quelli suoi di attore teatrale affetto da prosopopea cronica e per questo penalizzato nell'assegnazione di un prestigioso premio.Da qui tutta la sua volontà di rivalsa architettata seguendo le coordinate già tracciate dal Bardo nelle sue opere.Il tutto sullo sfondo londinese e con finale che non poteva che essere ambientato nell'elemento naturale del guitto Lionheart:il teatro.....
regia molto moderna e vivace
prova gigantesca
ottima spalla en travesti
non male
efficace
ok
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