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Orwell 1984

Regia di Michael Radford vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Orwell 1984

di cosmopolita-n
8 stelle

Angoisciante e sconvolgente. Spero di non dover mai vivere in una società così... meglio la morte...

Premetto di non aver letto il libro ma questo film, mi sembra una degna trasposizione cinematografica del capolavoro di George Orwell del 1949. Sarà per l'importanza dei temi trattati o della fotografia fantastica che condiziona lo spettatore e rende benissimo l'idea di oppressione dell'angosciante distopia in cui l'umanità vive, ma questo film mi sembra davvero un capolavoro.

Il film ci fornisce esattamente il contesto politico e sociale: più che la realtà, sembra un incubo. L'uomo è privato di qualsivoglia forma di piacere e svago (per esempio il sesso è praticamente vietato pena lo psicoreato e quindi l'incarcerazione, con annesse torture fisiche e psicologiche o l'impiccagione), i rapporti umani sono limitati, falsi e superficiali (sebbene le persone si chiamino tra di loro fratelli e sorelle...) e la libertà è totalmente assente a tal punto che la stessa parola, come molte altre verranno eliminate dal vocabolario della neolingua. Ebbene sì, nel regime totalitario e repressivo del Grande Fratello (simile, seppur in piccola parte, a quello comunista) che pur essendo solo un'immagine e non una persona reale, vede e sente tutto, adorato come un Dio (ehm ehm... mi ricorda la Corea del Nord, dove 1984 purtroppo è realtà) e che fa credere ai suoi abitanti qualsiasi cosa, anche che 2+2 fa 5 grazie alla continua assillazione degli abitanti tramite enormi schermi parlanti (si può fare un parallelo con la situazione covid...), vi è una forte censura. *ora potete prendere fiato*. Talmente forte che le parole che possono dare fastidio sono eliminate dal vocabolario (se si elimina una parola, si elimina anche il concetto di quella parola fino a che la gente non si ricorderà più cosa voglia dire... maledettamente diabolico...). Il Grande Fratello è la verità assoluta e innegabile, le persone sono talmente condizionate e soggiogate che il "partito politico" , se così si può definire, fa vedere loro filmati in cui un uomo parla e afferma che la società in cui vivono è una dittatura, che la guerra è una montatura e che gli è stato fatto il lavaggio del cervello. La reazione della gente che ama ciecamente e incondizionatamente il tiranno è violenta: la gente sembra quasi torturata e turbata dalla visione del video proiettato e nega tutto, inveisce contro l'uomo del video e lo insulta pesantemente.

Ebbene è qui che lavora il protagonista Winston Smith, nel reparto censura. Ma Winston non è come tutti gli altri, lui sogna una società libera, una ribellione al regime da parte dei prolet, che però sono ignoranti e ben controllati (le rivoluzioni si fanno con le idee, basti vedere la Rivoluzione Francese, resa possibile grazie alle idee dei filosofi e degli intellettuali illuministi francesi). Al lavoro incontra una donna, Julia, che nota subito, fin dai primi sguardi, che sembrano far presagire che lei è come lui: una ribelle. I due si innamorano ma vengono scoperti dalla psicopolizia grazie alla soffiata di un venditore di strambi oggetti e da questo momento si entra nella parte finale del film che è anche la più pesante e sconvolgente (non che la prima fosse una passeggiata...).

Winston viene definito uno psicocriminale che ha bisogno di essere "curato" e riportato sulla "retta via". Così inizia il processo di coercizione basato sulla tortura fisica e psicologica. O'Brien, interpretato da un fantastico Richard Burton (al suo ultimo film prima della sua morte lo stesso anno), lega Winston ad un tavolo allungabile, che come una tortura medievale, tira i due estremi del corpo di Winston fino a quasi spezzarlo in due. La tortura fisica è devastante infatti, Winston chiede ad O'Brien di ucciderlo, e debilita Winston fino a ridurlo praticamente ad uno stato vegetale, ma la tortura psicologica è ancora peggio: infatti si arriva a livelli di condizionamento così estremi che anche i sentimenti e gli istinti primordiali dell'uomo vengono cancellati, debellati (un po' come la cura Ludovico di "Arancia Meccanica") facendo perdere completamente a Winston l'ultimo briciolo di umanità rimasto e rendendolo non più un essere umano ma bensì una macchina, un robot, un essere depensante, uno schiavo.

Infine i due discutono ed O'Brien definisce Winston come l'ultimo uomo sulla terra, facendogli notare che ormai una volta morto lui (e non manca molto visto che non si regge in piedi e i denti gli si staccano al minimo movimento) il genere umano è finito. Winston allora, che nonostante tutto ha ancora un barlume di speranza, spera che qualcosa ponga fine al regime: uno spirito, la ribellione dei prolet, la divina provvidenza... ed è qui che capisce la sconcertante verità: IL GRANDE FRATELLO HA IL CONTROLLO TOTALE SU TUTTO E SU TUTTI, È INFALLIBILE, NON PUÒ SBAGLIARE, NON AMMETTE ERRORI. Winston si rassegna e nell'ultimo secondo del film prima dei titoli di coda, confessa anche lui il suo amore per il Grande Fratello.

 

Per concludere devo dire che questo film mi ha segnato e sconvolto profondamente, provocandomi dopo la visione, un forte stato di angoscia.

 

P.S. Meno male che non sono uno uiguro nello Xinjiang...

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