Regia di Michael Radford vedi scheda film
Seconda messa in scena cinematografica che, tal quale il modesto film di Anderson del '56, non adempie l'epocale realizzazione cognitiva di George Orwell. Sulle défaillances, scritturali, di questo filmucolo ha detto, e bene, qui noodless94.
Con 1984 Orwell non ha certo elaborato una fantasia utopica politicamente di parte -ciò che invece tanti altri recensori librari ci hanno per decenni ripetuto, di facile opinione. L'immagine del valore (sommo) di Orwell -Autore di un vaticinio potenziale- diviene, oggi, per noi tutti più rappresentativa di quella che intanto ne ebbero o intesero dare celebri suoi contemporanei specie anglo-americani, ai quali premeva schiacciare verso quest'opera maestra il loro acceleratore ideologico per convenzionali identificazioni critiche dei temi in opera coi tratti delle bellicose tirannidi marxiste, affermatesi - URSS - o in rapidissima via di attuazione -nell'oriente estremo.
Orwell ha sollevato il velo sui termini di malato destino delle medesime società "democratiche" la cui civile crescita, dal secondo dopoguerra ad oggi,è stata paralizzata da polare dominio di piovre demagogiche alimentate da mafie finanziarie infine colluse con l'industria degli imperialismi, manageriali, del militarismo mercenario: verso un modello antisociale specializzatosi nella pretesa, demoniaca, di far trionfare la guerra di tutti contro tutti.
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