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Paura

Regia di Manetti Bros. vedi scheda film

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La recensione su Paura

di mm40
4 stelle

Tre ragazzi romani, amici di musica (suonano insieme in una band) e di baldoria, finiscono per caso dentro a una lussuosa villa deserta. Cominciano a spassarsela, finchè non trovano una macabra sorpresa in cantina. Il padrone, intanto, è di ritorno.

L'ennesimo esercizio di stile all'interno del 'genere' per i fratelli Manetti, Marco e Antonio, registi e anche autori della sceneggiatura insieme a Michele Cogo e Giampiero Rigosi, oltre che produttori dei loro stessi lavori con la Manetti bros. film: Paura fin dal titolo risulta un lavoro laconico e onesto, indubbiamente a basso costo, che non ha nulla da dimostrare oltre a ciò che si vede in scena. Che non è affatto male, per intenderci: effetti speciali sanguinolenti pochi, ma ben assestati, tensione crescente nella miglior tradizione darioargentesca, una trama non molto arzigogolata (anzi: che parte da uno spunto di scarsa originalità, va detto), ma che va infittendosi piacevolmente fino all'implosione del finale. Magari gli interpreti non sono più di tanto incisivi, ma nessuno fa danni e all'unico nome di una certa notorietà - peraltro extracinematografica, essendo Peppe Servillo noto come cantante degli Avion Travel - è saggiamente riservata una parte quantitativamente laterale, ma tutt'altro che da sottovalutare, ovvero quella del 'cattivo' della pellicola. Fra gli altri attori: Domenico Diele, Claudio Di Biagio e Lorenzo Pedrotti formano il trio di protagonisti maschili, mentre Francesca Cuttica - già al centro del precedente film dei Manetti, L'arrivo di Wang (2011) - è la controparte femminile; la colonna sonora spettrale, farcita di metal pesante, è curata da Pivio, per una volta senza il sodale De Scalzi. Cento minuti o poco più nei quali la paura del titolo prende piede in sottofondo fino a occupare l'intero schermo. 4/10.

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