Regia di Robert Hampton (Riccardo Freda) vedi scheda film
Un importante chirurgo uccide involontariamente la moglie. Straziato dal dolore, abbandona la villa in cui i due vivevano, ma vi fa ritorno dodici anni più tardi insieme alla seconda moglie. Qualcosa di strano avviene però nottetempo nel palazzo, tanto che la nuova arrivata teme che il neomarito voglia ucciderla. Un collega dell'uomo sembra essere l'unico ad assecondarla.
Goticone che più goticone non si può, L'orribile segreto del dr. Hichcock è a ragione uno dei titoli più celebri della vasta filmografia di Riccardo Freda, il cui amore per l'horror non è mai stato nascosto. Ambientato nell'Inghilterra di fine Ottocento e quasi interamente girato in una villa spettrale, con un ulteriore tocco di mortuario nella descrizione del mestiere del protagonista - un chirurgo, un lavoro a quei tempi continuamente a contatto con l'aldilà - e con dettagli da brivido disseminati ovunque (l'anziana e solitaria domestica, il gatto nero, i passi e le urla nel silenzio notturno...), il film è frutto di una sceneggiatura di Julyan Perry, al secolo Ernesto Gastaldi (che talvolta usava piuttosto lo pseudonimo Julian Berry), mentre Freda si firma Robert Hampton. Anglosassoni puri invece i due protagonisti centrali, Robert Flemyng e l'immancabile Barbara Steele, all'epoca volto femminile più gettonato nelle pellicole di mistero e paura; nel cast anche Silvano Tranquilli, Maria Teresa Vianello e Harriet Medin. Vale qui il discorso genericamente fattibile per Mario Bava: il regista ha a disposizione mezzi modesti, quando non miseri, e li sfrutta perfino al di sopra delle loro possibilità (ad es. su Wikipedia si parla di 12 giorni di riprese in tutto); l'omaggio ad Alfred Hi(t)chcock nel titolo, in ogni caso, rimane pacchiano. 4,5/10.
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