Regia di Robert Hampton (Riccardo Freda) vedi scheda film
Fin dall'iniziale ed efficace idea dell'urlo che squarcia i titoli di testa, che poi riprendono tranquilli, il film si presenta in tutto il suo stile e in tutta la sua efficacia. La scena immediatamente successiva è in un cimitero, e non solo sembra di vedere i vecchi bianco e nero della Universal, ma addirittura sembra di essere in un racconto di Stevenson, o di Poe o di Tarchetti! E' a dir poco esteticamente affascinante questo film! Vederlo è stato come fare del sesso, e per sesso intento l'idea e non la pratica! Ok i riferimenti ad Hitchcock, ok la strizzatina d'occhio verso i luoghi comuni del genere, ma la degenerazione e la morbosità ben evidenti nel film, fanno di quest'ultimo un'opera a sè stante, creata dal genio di Riccardo Freda. C'è chi dice, giustamente, che questo sia il suo capolavoro insieme a "I Vampiri", ma lo è non perchè cita Hitchcock e fa bene il suo mestiere, ma lo è perchè è un'opera a parte, che brilla da sola senza nessun ausilio esterno.
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