Regia di Robert Hampton (Riccardo Freda) vedi scheda film
Freda non ha niente da imparare dai grandi maestri del cinema, anzi direi che spesso è stato il contrario; per quanto riguarda questo tipo di cinema, aveva già fatto un suo percorso, vedi I Vampiri, attualizzando ed imponendo un suo discorso, anche se sempre sottovalutato da una critica cieca che lo sempre inquadrandolo solo in un cinema di serie B, dove lui non ha mai negato di esprimersi, non legato da mille problemi produttivi e divistici. Qui il rimando è molto esplicito, una bella sfida per riattualizzare un genere e rinvigorirlo con idee proprie, non tralasciando niente di tutto quello che poteva essere messo a frutto. Qui la prima cosa che salta agli occhi è Rebecca, La Prima Moglie, ma dopo si va oltre portando in risalto diverse storie sulla moglie vittima. Si ricrea un’atmosfera degna del cinema di horror di culto, e tutta la messa in scena è davvero magistrale. Sfrutta benissimo il cast, anche se spesso gli attori sono lontani dai livelli espressivi richiesti, ma Freda ha da sempre dimostrato di non aver mai avuto timore di un cast povero, sapendo scegliere bene fra i volti, ed il cinema come sappiamo vive di immagini.
una storia che prende spunto da diverse altre, ma che rimane unica
Una sfida che raggiunse il sucesso di genere e che oggi rimane un esempio
un attore quasii immobile, ma che la regia ha saputo sfruttare
un'icona di questo cinema, e che in Italia trovò la sua affermazione
il ruolo della prima moglie
il dottore che salverà
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