Regia di Hun Jang vedi scheda film
Secret Reunion parte come un bolide lanciato a folle velocità. Due sicari nordcoreani in missione e una squadra di agenti segreti sudocreani che dà loro la caccia hanno un incontro piuttosto movimentato.
I primi 20 minuti sono al calor bianco con efferati omicidi a sangue freddo, molti corpo a corpo a suon di pallottole e arti marziali, un folle inseguimento per le strade e i vicoli della città.
Finita questa emozionante prima parte, il film cambia pelle: quelli che abbiamo individuato come protagonisti, Han gyu, il capo degli agenti sudcoreani è licenziato e il giovane Ji won, tagliato fuori dai suoi compagni del Nord, si ritrovano dopo 6 anni casualmente, si riconoscono l'uno con l'altro ma fanno finta di nulla.
Cominciano a lavorare assieme all'agenzia di Han gyu che riporta a casa mogli fuggite dai mariti.
Lo fanno per controllarsi. Il film a questo punto diventa una sorta di buddy movie con accenti anche comici.
I due giocano a fare le spie in un contesto ormai cambiato ma tutto ciò può essere inquadrato nell'ottica di una riflessione non banale sul difficile rapporto che hanno i coreani del sud da quelli del nord. Stesso retroterra culturale, stessi riti millenari, stessa lingua ma ostilità indotta da ragioni di opportunità politica da parte dei capi supremi.
Il rapporto tra i due è inquadrato nell'ottica di una guerra "fredda" tra le due Coree che tecnicamente risultano tra loro ancora in guerra(nel '53 è stato firmato solo un'armistizio e non una pace per far terminare ufficialmente il conflitto).
L'intuizione di Hu Jang, regista formatosi alla scuola di Kim Ki Duk ma con uno stile molto diverso dal maestro,un modo di usare la cinepresa che lo avvicina per certi versi più al cinema di Johnnie To nelle bellissime sequenze action caratterizzate dall'uso creativo del pianosequenza e della camera a mano, è quello di dare al film il tono più lieve possibile soprattutto nel rapporto tra i due protagonisti che sono veramente ben assortiti tra di loro.
Abbiamo così un'alternarsi tra parti squisitamente action ( quelle in cui è presente anche il temibile sicario nordcoreano detto Shadow, una macchina letale assieme alla sua pistola col silenziatore), di inseguimenti da spy story, di duetti al limite della commedia ( anche oltre talvolta) e di melodramma ( classico ingrediente di molto cinema coreano).
Un pout pourri indubbiamente gradevole ma che scivola via lieve ,senza lasciare troppe tracce ,come una bibita estiva.
Secret reunion è un film che non nasconde di ispirarsi decisamente al modello americano(ricalcato in un finale che scandalizzerà sicuramente molti puristi di cinema coreano) ma lo fa con una tecnica al di sopra di ogni sospetto.
Punta sulla simpatia di un attore completo e versatile come Song Kang-ho credibile sia nelle sezioni action (quando si tratta di menare le mani) sia nella recitazione.
E' stata la vera sorpresa al box office coreano del 2010, piazzandosi con oltre 36 milioni di dollari incassati al terzo posto assoluto della classifica annuale, dopo The Man from Nowhere e Inception.
Secret Reunion è il classico esempio di blockbuster che non rinuncia all'intelligenza.
E' un piacevole esempio di cinema "medio" che intrattiene senza nascondere la propria vocazione commerciale.
dal punto di vista tecnico è ottima
ottima prova
bravo in un personaggio tormentato.
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