Regia di Julien Duvivier vedi scheda film
Suggestivo ed elegante adattamento dell'indimenticabile romanzo di Tolstoj, che se nella narrazione può risultare talvolta prolisso, nella recitazione non presenta neanche una pecca, soprattutto grazie alla superba interpretazione di Vivien Leigh, che sembra tagliata nel ruolo di eroina malinconica, capricciosa e autodistruttiva.
Forse il meno bravo della compagnia, nel ruolo dell'aitanta conte Vronsky, ma è pur sempre convincente.
Interprete di grande classe e sensibilità, è qui dispotico e vendicativo come marito ferito di Anna Karenina. La sua recitazione è splendidamente intensa ed espressiva.
E' lei la vera perla del film. Con la sua bellezza lucente e al contempo malinconica, Vivien Leigh conferisce al personaggio quella fragilità e quell'innato senso di auto-distruzione che fanno della sua Anna Karenina la più affascinante delle tante mai interpretate prima e dopo sullo schermo.
Duvivier rende perfettamente l'atmosfera cupa, fastosa e al contempo claustrofobica dell'aristocrazia russa settecentesca.
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