Regia di Elizabeth Banks, Steven Brill, Steve Carr, Rusty Cundieff, James Duffy, Griffin Dunne, Peter Farrelly, Patrick Forsberg, James Gunn, Bob Odenkirk, Brett Ratner, Will Graham, Jonathan van Tulleken vedi scheda film
Raccontano i deus ex machina fratelli Farrelly che, appena si è sparsa la voce che stavano realizzando un film collettivo a sketch, sullo stile del glorioso Ridere per ridere (di Landis & Zucker/Abra-hams/Zucker), sono piovute autocandidature da dozzine di registi e attori: l’imbarazzo della scelta. Così fior fiore di star ha scelto l’imbarazzo di una comicità di infima lega, in una serie di episodi autonomi?di breve durata (dai 3 ai 7 minuti: mai stati così lunghi). Non solo interpreti prettamente comici (come le habitué del politicamente scorretto Anna Faris ed Elizabeth Banks), ma gente che in casa ha uno scaffale a uso Oscar come Kate Winslet (che sfodera tutta la sua verve in una gag dove Hugh Jackman ha i testicoli appesi al collo), Halle Berry (che pesta il guacamole con una tetta posticcia) e Naomi Watts (in coppia col vero marito Liev Schreiber). Il tutto con spirito vacanziero, in cerca di uno spolvero d’immagine in salsa demenziale, come quando si fa da guest star al Saturday Night Live. Peccato che di scandalo, in questa serie di barzellette sporche (ma non sconce, né scorrette, soltanto spruzzate di fluidi corporei) dal finale mozzo, ci sia solo la mancanza di scrittura, di intelligenza, ma soprattutto di risate. I Farrelly, che hanno sdoganato la comicità triviale e scatologica in film che, a differenza di questo, hanno un copione, sorridono beffardi;?noi, riusciamo a ridere solo una volta, con il romanticismo trash della sprecata Emma Stone diretta da Griffin Dunne.
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