Regia di Rebecca Thomas vedi scheda film
Piccola gemma della produzione indi a stelle e strisce, presentato in anteprima al Torino Sottodiciotto Film Festival del 2012.
In una sperduta cittadina nelle campagne dell’Utah, una famiglia della comunità mormone, a metà strada tra quella de La casa nella prateria e quella scherzata nel passaggio "every sperm is sacred" dai Monty Paithon né Il senso della vita, la quindicenne Rachel (una convincente Julia Garner), una notte insonne, scopre nella cantina una musicassetta appartenuta alla madre, sulla quale è registrata una cover del brano di Blondie Hanging on the telephone. Quelle parole, quel ritmo, la folgorano..troppo: misteriosamente rimane incinta. Il padre (Billy Zane) organizza di tutta fretta un matrimonio per nascondere l'incresciosa vergogna subita dalla figlia. Nel frattempo la futura ragazza-madre scappa alla volta di Las Vegas alla ricerca di quella "voce santa e miracolosa", che la sua ingenua fantasia identifica con la causa stessa della propria gravidanza (!), per chiederne la mano.
Inizia così un road movie frizzante, tinto d'ironia tipicamente adolescenziale. Nella città del gioco e della perdizione la giovane mormone farà amicizia, dopo un'iniziale reticenza, con un gruppo di ribelli coetanei, ricchi e viziati ragazzini metropolitani, emuli dei Fugazi, che sognano di diventare rockstar, abbracciando l'anarchia, ma passando il tempo tra videogiochi, skate, pizze a domicilio e cibi precotti. Il massimo della trasgressione è il furto..nelle case dei propri genitori!
In questo mondo completamente nuovo, s’innamorerà di uno di loro, Clyde (Rory Culkin), il più introverso, e riuscirà a incontrare quel cantante misterioso, scoprendo retroscena sul suo passato meno trascendentale di quello che immaginava: in fondo, l'educazione mormone, come quella ultra-cattolica, tende a reprimere certi desideri umani, ma non sempre con successo.
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