Regia di Michele Soavi vedi scheda film
Che cos'è l'orrore per Dario Argento? E cosa è il cinema horror? E più in generale il cinema? Michele Soavi, già assistente di Argento in due pellicole (Tenebre e Phenomena), tenta di dare una risposta a queste domande utilizzando spezzoni di interviste inedite con il regista e alcune succose scene girate dietro le quinte dei due film appena citati.
Con questo documentario incentrato sull'arte di uno dei suoi maestri, esordisce dietro la macchina da presa Michele Soavi, futuro regista (tra le altre opere) di alcuni horror di discreto spessore. Che Soavi debba molto a Dario Argento è evidente sia nel suo percorso registico, che nell'approccio stesso al cinema; in una delle prime frasi che Argento dice in questo film, infatti, il Nostro risponde alla domanda “Perché giri dei film?” con un tutt'altro che banale “Per essere amato”. Effettivamente delle pellicole di Argento si ricordano momenti esaltanti o terrificanti, unici a loro modo pur all'interno di un genere – l'horror come il thriller – decisamente vasto e ben strutturato: ma Argento è Argento, per una ragione o per l'altra, e si può dire che sia riuscito nel suo intento di farsi ricordare, se non altro, in modo deciso e preciso. Soavi è stato suo assistente in Tenebre (1982) e Phenomena (1985) e proprio dai set di questi due lavori recupera del materiale girato backstage, per mostrarci qui la realizzazione di alcuni dei trucchi e degli effetti speciali più impressionanti di tali film; significativa, anche qui, una frase di Argento nel corso del documentario: (citando a memoria) “Una volta gli effetti speciali si basavano sui modellini: per rappresentare un elicottero che precipita dentro a un cinema occorrevano i modellini e delle riprese adatte a farli sembrare in scala reale; oggi per rappresentare un elicottero che precipita dentro a un cinema si scaraventa l'elicottero dentro a un cinema” - il tutto detto sedendo su un elicottero spiaggiato nel bel mezzo di una sala di proiezione. Ecco, questa è la dose di realismo adottata da Argento nei suoi film: la massima possibile, arrivando a far recitare perfino... una vespa, come si vede in una interessante sequenza di questo Il mondo dell'orrore di Dario Argento. Negli anni seguenti (1991 e 1997) arriveranno altri due capitoli della saga del Mondo dell'orrore di DA, girati entrambi da Lamberto Bava. 6/10.
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