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Grazie signore p...

Regia di Renato Savino vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Grazie signore p...

di undying
7 stelle

Un dramma erotico che rappresenta due promettenti esordi: quello sul set della Santilli (stellina e purtroppo meteora del cinema bis) e quello dietro la macchina da presa dell'altrettanto talentuoso Renato Savino, anch'esso fermatosi solo dopo quattro film.

 

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Pantelleria (Sicilia), estate. Anna (Evelyn Stewart) ed Eva (Antonia Santilli), due milanesi in vacanza, raggiungono l'isola con un volo aereo. Condotte all'albergo, incontrano Marco (Hiram Keller), uno studente di architettura problematico, additato dai residenti come "strano", perché solitario e chiuso in un mutismo inusuale. Anna ed Eva, disinibite e alla ricerca di avventure, si pongono l'obiettivo di sedurre Marco. Eva, di professione fotografa, si espone nuda in più occasioni, mostrando al ragazzo una serie di diapositive erotiche. Ma Marco sembra indifferente. La sua inibizione deriva da un rapporto edipico, che lo frena sessualmente: la madre Ilde (Virginia Rodin), dopo essere precocemente rimasta vedova, si concede a chiunque immaginando di darsi al defunto marito.

 

"L'uomo nasce con una schiavitù, che si porta dietro sino alla morte". (Marco)

 

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Per una questione di tasse, Renato Savino firma come Mauro Stefani il suo primo (purtroppo di soli quattro) film. Suggestionato da un racconto di Umberto Di Grazia, relativo a leggendari riti orgiastici consumati nelle caverne di Pantelleria, Savino si reca sul posto, restando affascinato dalle splendide location. Produce, scrive e dirige questo interessante dramma, suggestionato in parte dalla storia locale raccontata dal Di Grazia e - forte di un cast di tutto rispetto (la Stewart, volto noto per essere stata più volte su set di gialli italiani) - sancisce il debutto cinematografico della Santilli, stellina del cinema bis destinata ad una luminosa carriera (tra le cose più interessanti alle quali ha partecipato: Il boss di Di Leo e Una matta, matta, matta corsa in Russia), che purtroppo abbandona nell'arco di un biennio per motivazioni personali, ritirandosi dalle scene.

 

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Destino che accomuna lo stesso Savino, in seguito firmatario di altri soli tre film (Decameron '300, Mamma... li turchi! e soprattutto I ragazzi della Roma violenta). Ed è un vero peccato, perché pur trattandosi di produzioni a basso budget, rivelano un talento inusuale da parte del suo autore. Grazie, signore p..., ad esempio, scorre egregiamente senza calo di ritmo, trattando il tema della sessualità con certa profondità di analisi. Non solo la sceneggiatura - ancor oggi attuale e interessante - non risente affatto del clima post '68, ma lo stile delle riprese (eseguite con macchina a mano), la direzione degli attori ed il montaggio contribuiscono felicemente a rendere di buon effetto il film, tra l'altro impreziosito da una notevole colonna sonora, opera di Giancarlo Chiaramello, che esplode con violino nel finale (in concomitanza con lo svezzamento di Marco, da parte delle due turiste, nelle grotte) con una melodia malinconica e ritmicamente intrigante. E pure il brano lirico "L'uomo", eseguito dagli Osanna, non si dimentica facilmente. L'erotismo, presente in un contesto di drammatica evoluzione, è garantito unicamente dal nudo della Santilli (la Stewart pare fosse alquanto timida sul set, e mai si spoglia) e contribuisce, in maniera essenziale, a dare spessore al racconto. Un film insomma assolutamente sottovalutato, e ingiustamente mai apparso in televisione.

 

 

Citazioni

 

- "La bruna c'ha un culo che recita la divina commedia in arabo". (Un paesano commenta la camminata, vista da dietro, della Santilli)

 

- "Il sesso è all'origine della vita". (Eva)

 

- "La prostituta si vende per denaro invece chi lo fa per il piacere, per desiderio fisico, è solo una puttana". (Anna)

 

- "Per alcuni il sesso è un fatto semplice, un vuoto fisico da riempire ogni tanto..." (Marco)

 

 

"Legare l’amore al sesso è stata una delle trovate più bizzarre del Creatore." (Milan Kundera)

 

L'uomo - Osanna (leit motiv del film)

 

F.P. 25/06/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 76'58")

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