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Sherlock Holmes - Il mistero del carillon

Regia di Roy William Neill vedi scheda film

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La recensione su Sherlock Holmes - Il mistero del carillon

di YellowBastard
6 stelle

 Sherlock Holmes si trova alle prese con la misteriosa morte di due individui, assassinati dopo aver acquistato dei carillon pressoché identici a una casa d'aste di Londra. Collegando gli omicidi con il furto di una serie di cliché dalla Banca dell'Inghilterra, Holmes comincia a sospettare che i carillon contengano un codice segreto nascosto al loro interno. In una serratissima corsa contro il tempo, Holmes cerca di recuperare l'ultima delle tre scatole e di decifrarne i segreti nascosti...

 

Sherlock Holmes - Vestito per uccidere - Indiecinema - Film indipendenti,  d'autore e cult

 

Quattordicesima pellicola e canto del cigno per il serial (o dovrei dire franchise?) della Universal dedicato al personaggio di Sherlock Holmes con protagonisti Basil Rathbone & Nigel Bruce iniziata dalla 20th Century Fox con Il Mastino dei Baskervilles nel 1939.

Uscito nel 1946, nella sceneggiatura originale di Frank Gruber aveva come titolo Prelude to Murder e successivamente, come titolo di lavorazione The Secret Code ma quando Leonard Lee ha rielaborato la sceneggiatura gli si è dato il titolo definitivo di Dressed to Kill (curiosamente nella versione per il Regno Unito della pellicola s è tornati alla versione precedente rinominandolo Sherlock Holmes and the Secret Code).

Dressed to Kill è al solito molto liberamente ispirato al racconto L’Avventura dei sei napoleoni, una delle storie contenute nella raccolta Il ritorno di Sherlock Holmes del 1905 ma trae spunti e citazioni anche da Uno scandalo in Boemia.

 

Il titolo del film (Vestita per uccidere in italiano) deriva “probabilmente” dal fatto che la villain indossa dei travestimenti per commettere i suoi crimini ma risulta piuttosto forzata come cosa mentre il titolo italiano risulta, almeno per una volta, molto più centrato di quello originale.

Curiosamente, però, la pellicola non fu mai distribuita nei cinematografi italiani e venne doppiato per la prima volta soltanto nel 1973 dalla Rai appositamente per un ciclo di pellicole dedicate al personaggio.

 

Basil Rathbone: Master of Stage and Screen - Dressed to Kill

 

Nonostante Bruce volesse ancora continuare, Basil Rathbone si era invece stancato del personaggio e temeva ormai di esservi rimasto incastrato e decise quindi di non firmare il prolungamento del contratto, sebbene la Universal ne detenesse ancora i diritti d'autore fino al 1949 ed erano in produzione altri quattro film.

Inizialmente si pensò di sostituire Rathbone con Tom Conway, che già lo aveva sostituito per la serie radiofonica sempre insieme a Nigel Bruce, ma quando meno di sei mesi dopo la première del film, il 14 dicembre 1946, il regista e produttore Roy William Neill morì di infarto anche la Universal si convinse infine che la serie aveva ormai raggiunto la sua naturale conclusione.

 

Il mistero del carillon è un buon mistero alla Sherlock Holmes, con una storia interessante, un ottimo villain e un buon ritmo, e dopo un inizio più di costruzione, corre veloce e contiene molti dialoghi formidabili. Come al solito il personaggio di Bruce, il dottor Watson, fornisce alla storia diversi momenti comici e di alleggerimento.

La recitazione è molto buona, anche se si avverte che Rathbone iniziava ormai ad annoiarsi.

È anche una delle pellicole più metà testuale della serie, con Watson che fa riferimento ad alcuni casi "canonici" dei romanzi in più occasioni. Inoltre, in una scena Holmes e Watson discutono della pubblicazione di uno dei racconti di Watson, Scandalo a Belgravia, sul The Stand Magazine, la rivista che davvero pubblicava le storie originali di Holmes scritte da Arthur Conan Doyle.

Anche la stessa antagonista del film è costruita sulla base di Irene Adler (La Donna), la protagonista di Scandalo a Belgravia, e (forse) l’unica donna veramente amata da Holmes.

 

Basil Rathbone: Master of Stage and Screen - Dressed to Kill

“Se proprio devi raccontare le mie imprese, vorrei che dessi meno importanza agli aspetti melodrammatici e di più importanza alle questioni intellettuali coinvolte” Sherlock Holmes

 

La premessa è comunque molto simile al precedente The Pearl of Death (un ladro ruba un oggetto di valore ma viene catturato così presto che deve nascondere l'oggetto e poi si mette a recuperarlo inviando messaggi in codice ai complici mentre è in prigione) e potrebbe quindi risultare poco originale ma la sceneggiatura contiene più che sufficiente varietà per renderlo un giallo piuttosto avvincente.

Inoltre, l’escamotage principale alla base della storia risale al secondo film della serie Universal, Sherlock Holmes e l’Arma segreta, in cui un codice è stato suddiviso in tre porzioni e deve essere riassemblato per essere decifrato (archetipo che deriva dal romanzo L'avventura degli omini danzanti) e si concentra quindi più sul risolvimento del rompicapo e del ritrovamento degli oggetti del contendere che non sugli omicidi, e quindi sul giallo o mystery vero e proprio.

Alla fine, il caso viene risolto in un'emozionante incursione nella biblioteca di Samuel Johnson, poeta del XVIII secolo e autore di un famoso dizionario della lingua inglese.

Sebbene il film sia stato girato a Hollywood, il regista si è sforzato di rendere la riproduzione in studio il più autentica possibile riuscendo ad ottenere planimetrie e foto dell'interno della casa del dott. Johnson da un contatto a Londra.

 

Per la cronaca (nera), il film propone anche una battuta veramente di pessimo gusto quando Holmes viene lasciato legato in un garage ad inspirare del gas di scarico di un’auto (sorvoliamo poi sul metodo scelto per liberarsi di Holmes quando ne esistono di molto più diretti e di molto meno fallaci ma... vabbè) e gli viene, testualmente, detto: “I tedeschi lo usavano con risultati gratificanti per eliminare i loro indesiderabili".

D’accordo che siamo all’inizio del ’46 e gli orrori del regime nazista venivano ancora scoperti di giorno in giorno ma rimane comunque una battuta sorprendente e, anche e soprattutto, davvero nauseante.

 

Dressed to Kill (1946) | Tipping My Fedora

"La verità si raggiunge solo attraverso il laborioso processo di eliminazione del falso." Sherlock Holmes

 

Al loro ultimo valzer Rathbone & Bruce ci hanno regalato una delle partnership iconiche del cinema, influenzando per sempre il modo in cui interpretiamo nella mente le storie e i personaggi creati da Conan Doyle.

Una volta terminato il film, Rathbone si congedò cinematograficamente dal personaggio che gli diede la notorietà e il successo, un po' come feceproprio  Conan Doyle gettando Holmes nelle cascate di Reichenbach quando si stancò di raccontarne le storie, ma, proprio come Doyle, tornò ancora a interpretarlo prima in una sua parodia al Milton Berle Show e poi sul palcoscenico di Broadway in un'opera teatrale intitolata semplicemente Sherlock Holmes e scritta dalla moglie Ouida, con Thomas Gomez nel ruolo di Moriaty.

Nonostante i vari ruoli storici e importanti interpretati da Rathbone, nessuno di loro superò per notorietà il personaggio immortale creato da Sir Arthur Conan Doyle.

 

Il cast comprendeva anche Patricia Morison nel ruolo della villain principale Hilda Courtney, Edmond Breon, Frederick Worlock, Carl Harbord, Patricia Cameron, Holmes Herbert. Harry Cording e, ancora una volta, Ian Wolfe.

Nel film ritorna anche Mary Gordon nel ruolo della signora Hudson ma non Dennis Hoey impegnato in quel periodo in un altro film (presumibilmente Tarzan e la donna leopardo) e non era quindi disponibile. Di conseguenza, il personaggio di Lestrade fu riscritto come Ispettore Hopkins e interpretato da Carl Harbord.

 

WHRO Public Media Presents Cinema 15 Classics | Dressed to Kill (1946) | PBS

 

Frederic Worlock e Basil Rathbone erano da tempo vecchi amici. Worlock era un membro della compagnia shakespeariana di Frank Benson durante gli anni in cui Rathbone si stava allenando con Benson e apparvero insieme a Broadway in Giulio Cesare (1927) e ne La granduchessa e il cameriere (1925).

A quel tempo Worlock era sposato con Elsie Ferguson che interpretava la granduchessa al fianco di Rathbone, ed era diventata anche un'amica di famiglia

Nel 1959 Worlock e Rathbone tornarono a Broadway mentre a Hollywood apparvero insieme in diverse pellicole di Sherlock Holmes a partire da Sherlock Holmes a Washington e successivamente anche in Sherlock Holmes di fronte alla morte, La Donna in verde, Destinazione Algeri, Terrore di notte e, appunto, questo Il segreto del carillon.

 

Reminiscing Irene Adler Basil Rathbone as Sherlock Holmes and Nigel Bruce  as Dr. John H. Watson in "Dressed to Kill" – @flammentanz on Tumblr

 

VOTO: 6,5

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