Regia di Christina Clausen vedi scheda film
Vita e opere di Keith Haring (1958-1990), dai primi graffiti nella metropolitana newyorchese all'inizio degli anni Ottanta fino alla consacrazione, dopo pochissimo tempo, a livello mondiale, per arrivare alla prematura morte per Aids, a neppure 32 anni.
In un'ora e mezza Christina Clausen, con la collaborazione del biografo ufficiale di Haring, John Gruen, ci racconta la vita, il successo, gli amori, le opere di uno dei più grandi artisti contemporanei, scomparso giovanissimo eppure già sulla cresta dell'onda da quasi un decennio. Keith Haring ha lasciato un segno indelebile nell'arte figurativa della fine del Novecento e lo testimoniano qui le interviste girate ad hoc a numerosi suoi colleghi, amici e parenti stretti, dai genitori e dalle tre sorelle a Yoko Ono e David LaChapelle; il materiale è integrato poi da video (per lo più amatoriali) di Haring al lavoro o ripreso nella vita quotidiana. L'universo di Keith Haring è un documentario impostato con precisione e asciuttezza, che ovviamente celebra l'artista al centro del film, ma riesce a narrarne le vicende in una maniera sufficientemente ironica e spigliata, senza scadere insomma nel gratuitamente agiografico. Interessanti soprattutto i punti di vista e gli aneddoti raccontati dai parenti stretti dell'artista. Al termine della visione si viene inevitabilmente colti dall'immenso dispiacere di aver perso così presto un personaggio creativo tanto fuori dagli schemi e generoso. 6/10.
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