Regia di Frank Capra vedi scheda film
Un film che mi ha colpito profondamente la prima volta che lo vidi, tanto da portarmi a rivisitarlo più volte.
Il film più strano di Frank Capra, ambiente esotico, mega-produzione... tuttavia alcuni temi cari al regista vengono riproposti qui: ricerca della felicità dell'uomo, della giustizia sociale e della convivenza pacifica fra gli individui nel rispetto delle regole sia scritte che morali. La tensione è lieve, ma costante per tutto il film, con un senso di irrealtà avvolgente e magnetico, che incolla il pubblico allo schermo. Pellicola che fa riconciliare l'uomo con il mondo, personaggi molto ben delineati (come solo Frank Capra sa fare) ed umani sia quando sono positivi sia quando sono negativi. Sulla trama non farò accenni poichè quella chi legge la può trovare in qualsiasi sito da wikipedia a imdb, oppure su altre recensioni. Da sottolineare invece le interpretazioni degli attori: Ronald colman come sempre perfetto nel ruolo dell'uomo profondo, pensieroso, a tratti fragile, sempre impeccabile nella propria recitazione velata e impercettibile. Gli altri attori sono nel loro ruolo ideale e tutti ricoprono all'incirca la stessa importanza nel corso del film. Thomas Mitchell con la sua verve e la sua parlantona arricchisce sempre le sue parti, Edward Horton è nei panni di un goffo, imbranato, ma squisito paleontologo, John Howard con il suo volto banale convince nella parte di un uomo banalmente violento e limitato, H.B. Warner ( qui quasi irriconoscibile) e Sam Jaffe sono due saggi orientali, misteriosi ed evanescenti.
Nel 1937 viene sfornato uno dei film più curiosi ed originali della storia del cinema. 9 e mezzo/10
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