Regia di Boaz Yakin vedi scheda film
Una bambina cinese a New York, contesa fra triade e mafia russa in un enorme meccanismo di racket e corruzione che affonda le proprie radici persino fra le forze dell'ordine e negli appartamenti del primo cittadino. Un destino apparentemente segnato, come quello di Luke Wright, ex agente speciale a cui hanno ammazzato la moglie e che vaga per le strade della grande mela come un reietto, in attesa di trovare il coraggio per farla finita. I due si salveranno a vicenda ma non prima di aver messo a ferro e fuoco l'intera città. Un action nudo e crudo, "Safe". Una di quelle produzioni che negli anni '90 avrebbe fatto furore (magari interpretata da Bruce Willis), uno di quei film in cui il ritmo è tutto e lo script è subordinato al movimento. Incessante, frenetico, inarrestabile. Statham ne è protagonista assoluto e perfetto, unico vero erede della "vecchia scuola", riesce a dominare la scena con l'impassibilità e la prestanza necessarie al ruolo della macchina per uccidere. Diretto sorprendentemente bene da tal Boaz Yakin, apparentemente un profano del genere, che però dimostra polso e personalità sciorinando soluzioni di ripresa più che interessanti come i continui piani sequenza e le carrellate anche nel pieno dei conflitti a fuoco o a mani nude (notevoli soprattutto le sequenze all'interno di abitacoli con i continui zoom sullo specchietto retrovisore). Ottimo il montaggio dei primi 45 minuti, il resto rimane nei confini del convenzionale, sviluppo e comprimari compresi.
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