Regia di Brian Robbins vedi scheda film
Ennesimo scivolone per Eddie Murphy, da anni ormai avvviato sulla strada del declino, e nemmeno tornare a collaborare col regista Brian Robbins (insieme hanno ottenuto più di un successo commerciale) porta i suoi frutti sia dal punto di vista della qualità (questo era ampiamente preventivabile) che da quello del riscontro del pubblico.
Jack McCall (Eddie Murphy) ha fatto della parlantina la chiave per ottenere il successo e concludere ogni affare possibile, almeno fino a quando non si imbatte in un guru (Cliff Curtis) della New Age.
Da questo momento compare un fico sacro nel suo giardino e ad ogni parola che Jack pronuncia cade una foglia; quando cadrà l’ultima per Jack sarà la fine.
Jack dovrà trovare modi diversi per comunicare e capire come fare per porre fine a questo incantesimo.
Commedia più famigliare e meno sguaiata del solito per Eddie Murphy che negli ultimi anni, professionalmente parlando non proprio fortunati, ha cercato in qualche modo di riciclarsi riuscendoci però raramente come si deve.
In questo caso, già il titolo italiano è parzialmente fuorviante, perché non si tratta di bugie, ma di parole (come il titolo originale giustamente fa notare), ma questo non è tanto un problema pratico che invece si manifesta su più fronti ed in modi diversi.
Così, si cerca di portare in superficie qualche riflessione in più sulla vita e sulle cose importanti, ed in parte ci si riesce anche, però nei momenti chiave si finisce col cercare le strade più comode che allo stesso tempo sono anche le meno efficaci per sottolineare l’evoluzioni dello stato di fatto.
Invece, sul versante comico le battute non mancano, giustamente si gioca molto sull’impossibilità improvvisa del protagonista di comunicare normalmente, ma mentre le situazioni più ovvie portano qualche frutto, per quanto scontato si ride a sufficienza, appena si prova qualcosa di più si rimane impagliati nel tentativo stesso.
Un film quindi che cerca di offrire qualcosa in più, ma senza avere alle spalle il talento che servirebbe per conseguire il proprio scopo, con una star ormai priva del suo fervore agonistico, il tutto declinato comunque in un contesto trattato mediamente in maniera sufficiente.
Nel complesso, stentato.
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