Regia di Brian Robbins vedi scheda film
Dovrei partire, mio malgrado, dal titolo italiano del film. Che nulla c'entra con l'originale e che forvia, travia e ridicolizza il senso del film.
Lasciando perdere questa penosa questione, passiamo al film. "mille parole" ( ci voleva tanto a tradurlo così?).
Io l'ho trovato davvero riuscito, davvero bello e coinvolgente.E consiglio anche ai palati fini di guardarselo, superando i pregiudizi e "sopportando" l'inizio. Un film in crescendo, sebbene all'inizio il protagonista possa sembrare irritante e fastidioso. Ma ecco comparire l'albero, che si lega in modo indissolubile con lui, con le foglie che cadono assieme alle sue parole, da sempre usate senza pensarci. E via via le situazioni comiche, grottesche si trasformano in qualcosa di inaspettato: Eddy Murphy forse per la prima volta in carriera ci mostra le sue doti drammatiche. Lo vediamo disperarsi, urlare di rabbia, commuoversi, porsi per la prima volta nella sua vita in maniera umana, troppo umana. Lo vediamo usare le parole giuste, pur sapendo che spese le ultime morirà. Parole di redenzione e di perdono. Ma la morte porta alla rinascita, sua e dello stesso albero. Direi che l'ultima parte del film, si dovesse giudicare solo quella, è quasi perfetta, financo commovente. Forse è per questo che è uscito in sordina, ignorato dai più. Forse è per questo che in Italia si è cercato di creargli un appel, con un titolo idiota.
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