Regia di Giulio Questi vedi scheda film
L'abitazione di un anziano viene improvvisamente infestata dai fantasmi: sono le anime dei giovani fascisti da lui uccisi durante la Resistenza. Per smettere di tormentarlo, gli chiedono un favore molto impegnativo.
A una certa età memoria e Storia si intrecciano; a ridosso dell'ultimo viaggio, inevitabilmente, la prima lascia spazio alla seconda. E' possibile dire tutto ciò con toni garbati e ironici, omaggiando per di più tutti i caduti della guerra civile italiana (1943-45)? Sì, se si dispone del raffinato intuito e della generosa immaginazione di Giulio Questi, classe 1924, rinato nel terzo millennio come 'cineasta digitale' a bassissimo, infimo budget. Una serie di cortometraggi da lui prodotti, scritti, girati, interpretati, illuminati e montati rappresentano qualcosa come un testamento artistico del regista-sperimentatore di opere misconosciute come La morte ha fatto l'uovo (1968) o Arcana (1972); Visitors - nulla a che fare con gli alieni, arrivando al nucleo del discorso - è uno fra i migliori titoli dell'ultima produzione di Questi. Mezzi miserrimi per scelta, un solo attore e presumibilmente anche operatore, ventidue minuti di durata; al di là dell'evidente ironia della storia, il film è segnato profondamente dall'idealismo del suo autore, partigiano e sognatore, propagatore a suo modo di un cinema 'illuminista'. 6,5/10.
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