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Quella casa nel bosco

Regia di Drew Goddard vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Quella casa nel bosco

di scandoniano
6 stelle

Un gruppo di ragazzi bellocci e intraprendenti decidono di trascorrere un fine settimana in una casa di campagna sperduta tra le montagne, progettando un weekend di birra e sesso. Durante il viaggio si comprendono le ostilità del luogo già dall’oscuro personaggio che vende il carburante e fornisce loro le indicazioni per giungere a destinazione. Il camper sfreccia via tra le strade silenziose e all’arrivo la casa appare fin da subito inospitale… Dovendo giudicare dalla sola trama dell’incipit, si fa certamente fatica a capire di quale film si tratti (troppi cliché, in fondo…). Ma l’originale variabile, rappresentata dal fatto che il gioco al massacro sia un necessario sacrificio agli antichi dei che governarono la terra, architettato in laboratorio a mo’ di mortale “grande fratello”, rende il tutto decisamente meno scontato e certamente più interessante (se non altro per la chiave di lettura fornita dagli autori allo status del “film horror” come lo conosciamo). Se la prima parte del film richiama, nemmeno velatamente, horror classici come “La casa” di Sam Raimi o “La notte dei morti viventi” di Romero, all’improvviso il film cambia registro, virando su una opulenta sagra del mostro (ce ne sono davvero di tutti i generi, dal pagliaccio al mostro della laguna, dal licantropo al basilisco, dall’unicorno assassino alla bambina mutilata): una eccessiva sabba di mostruosità, accompagnata da un profluvio di materiale ematico, di una abbondanza tale da sfiorare l’umorismo involontario. In fin dei conti “Quella casa nel bosco” pare soffrire di ansia da prestazione; per non voler scadere nel dejà vu, gli autori affastellano una sequela di deliri visivi in cui si commistionano i peggiori incubi dell’umanità, tanto che ad un certo punto della visione quasi si ha nostalgia del teen-horror zeppo di cliché da cui il regista Drew Goddard tanto prova a discostarsi. Il film, che tenta anche di essere ironico senza tuttavia mai riuscirci, più che creare orrore per le morti, il sangue, gli zombie, crea la sua personalissima tensione emotiva traendola dall’elevato surrealismo che deriva dai contrasti (puliti contro sporchi, luci contro tenebre, iper-tecnologia contro ambientazione agreste). Da tali contrasti “Quella casa nel bosco” trae gli unici interessanti spunti di riflessione, creando incubi figli delle esasperate contrapposizioni di cui si nutre la quotidianità. Film che raggiunge l’agognato scopo di essere atipico ed originale, ma che mette troppa carne al fuoco, tanto da poter risultare indigesto per qualcuno.

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