Regia di Drew Goddard vedi scheda film
La firma è quella dell'esordiente Drew Goddard,ma alla scrittura ed alla supervisione si staglia il nome di Joss Whedon,appena celebrato come nuovo regista da centinaia di milioni di dollari per il riuscitissimo exploit di "The Avengers":lo sceneggiatore e regista sa rivisitare i generi,svuotandoli e citandone caratteristiche e temi portanti,affrontandoli con perizia da conoscitore appassionato,e rivolgendoli al pubblico confezionando lavori di grossa presa con un rivestimento cinefilo-intellettuale assolutamente non previsto,con ampio spirito citazionistico. Ed è forse questo il freno che impedisce a "Quella casa nel bosco" di aspirare ad essere un horror-cult alla stregua di "Hostel","Nightmare","Non aprite quella porta",eccetera. Perchè il finale,per quanto intelligente,si ammanta fin troppo di una consapevolezza di sè un bel pò narcisa,che ne raffredda l'effetto sul pubblico.Per il resto,il film è scandito bene,giocando sull'attesa degli orrori che verranno per tre quinti di proiezione,giocando a carte scoperte da subito,rivelando la voyeuristica crudeltà di scommettitori e tecnici che regolano il flusso del sanguinario reality-trappola in cui cadono i cinque protagonisti.Ed il macello che si scatena nel pre-finale è una vera e propria fantasia gore che sembra estrapolata dai migliori albi di "Dylan Dog",fino a far riflettere lo spettatore su una questione.Sì,è una cosa portata all'estremo,con brindisi e festeggiamenti scatenati da chi ha azzeccato chi muore e come in sala regìa,quindi roba oltre l'horror,quasi da fantascienza:ma questa gente quanto somiglierà,a livello umano,a coloro che creano virus letali in laboratorio,armi chimiche devastanti,armi che spazzano via loro simili lasciando solo qualche brandello di carne bruciata?Siamo davvero così lontani?
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