Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Entusiasmante. Denso. Pieno. Fluido. Eccitante. Ciò e molto altro è questo capolavoro action dopo il quale il cinema thriller d'azione non sarà mai più come prima. Sam Mendes, le cui doti autoriali fissano dunque una nuova frontiera per la definizione di un action di qualità elevata, porta a casa il risultato del "filmone" della sua carriera. Un film sicuramente realizzato alla grande e con un budget cospicuo, che sta polverizzando ogni record d'incasso, ma che tuttavia non rinuncia ad una vena dolente e introspettiva che lo rende appetibile anche ai cinefili esigenti. L'attesa per il nuovo Bond si era fatta spasmodica e per quanto mi riguarda tale euforia è giustificata perchè finalmente un prodotto pompatissimo e con un indotto pubblicitario enorme, una volta tanto è portatore di qualcosa di sostanzioso. Niente trucchi e niente inganni. Qua abbiamo un signor regista che, raccolti attorno a sè un protagonista ineguagliabile e dei comprimari sublimi, ha messo in scena quello che a detta di tutti è uno degli episodi più riusciti dell'intera saga. Un film che non è il caso di raccontare, va solo visto. E goduto. Solo per i nostri occhi (frase abusatissima, ma che mi piaceva riprendere). E voglio essere preciso e definitivo nel sottolineare un dettaglio: risalta su tutto un Javier Bardem monumentale, sontuoso, clamoroso, che vale da solo il prezzo non di uno ma di due biglietti! Era dai tempi dell'Hopkins di Hannibal Lecter che non si vedeva sullo schermo un personaggio così devastante, disturbante ...e disturbato. Bardem merita l'oscar. Raramente ci è dato vedere al cinema un attore lavorare così di fino, così mostruosamente, su sè stesso e sul proprio corpo. E' un piacere quasi fisico per il cinefilo scrutarne i gesti, i minimi movimenti dei muscoli del viso, le smorfie, il ghigno, la camminata...insomma un'interpretazione che è anche una lezione tecnica per qualunque giovane si appresti ad affrontare la professione d'attore. Tutto il contrario dell'imperturbabile e glaciale Daniel Craig (altra tecnica, altro stile), il quale merita a mio parere di diventare (finora non credo si possa dire che siaccaduto) icona allo stesso livello "sentimentale" e mediatico di Sean Connery. Il suo Bond è dotato infatti di identità ormai sufficientemente forte e di quel dolente pizzico di malinconia che ne alimenta il fascino. Sia chiaro comunque (percepisco già qualcuno scandalizzato) che non sto comparando Connery e Craig: intendo solo ribadire che il nuovo Bond è nato sotto la stella giusta e potrà crescere ancora. Questo film, oltre che autoriale e sceneggiato con grande attenzione, è anche decisamente una pellicola d'attori. Oltre al mostruoso Bardem, troviamo una fantastica Judi Dench e un Ralph Fiennes molto in parte. Le due "belle" del film sono poi state scelte come meglio non si poteva. Berenice Marlohe ho letto essere in realtà una top model prestata al cinema: se osserviamo le sfumature cangianti del suo viso mentre dialoga con Bond, non possiamo che rilevarne il talento. Ma di una spanna la supera Naomie Harrys: che splendida creatura, un viso delizioso, è moderatamente sexy ma soprattutto ispira allo spettatore una valanga di simpatia. Film riuscito in ogni dettaglio, appassiona, avvince. E con un tocco d'autore che si percepisce perfino nelle sequenze più muscolari. Mendes ormai si può permettere di passare dai cupi drammoni psico-famigliari come "Revolutionary road" alle commedie minimal-sentimentali come "American life"...fino ai blockbuster milionari come quest'ultimo. E non è da tutti sfornare un action con inseguimenti mozzafiato (quello che apre il film è pazzesco!) e treni che sprofondano nel sottosuolo, senza mai una suggestione di già visto o di noia, per oltre due ore e mezza. Non perdetevelo per nessuna ragione. E godete, letteralmente, dei primi piani di Javier Bardem: una performance come la sua ma quando ci ricàpita? Tra dieci anni? Tra venti?
PS 1: I titoli di testa, elaborati e stilosi, sono all'altezza di tutta una conclamata tradizione bondiana, peraltro accompagnati dalla morbida e sensuale voce di Adele. Ma in realtà le segnalazioni musicali che mi premono sono altre, ben più sostanziose ancorchè non modaiole: l'eterna "BOUM" di Charles Trenet (curioso vederla canticchiata dallo stesso Bardem) e la mitica "BOUM BOUM" di John Lee Hooker qui affidata ai leggendari Animals.
PS 2: Concedetemi di chiudere riportando le parole di Gianluca Arnone (che ovviamente condivido) estratte da "Cinematografo.it".
"Una messa in scena così sofisticata da suscitare ammirazione gelida. Per spettacolarità, architettura del disastro e dispendio tecnico Skyfall è il punto di non ritorno non solo della saga, ma anche dell'action. Difficile fare più di così. Domani potrà essere solo diverso".
Voto: 10
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