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007 Skyfall

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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La recensione su 007 Skyfall

di will kane
8 stelle

Il crack della MGM aveva messo in serio pericolo il nuovo corso delle avventure dell'agente 007,e dopo due capitoli,dei quali uno divenuto quasi subito uno dei più amati dell'intera serie,l'altro parzialmente deludente (continuo a pensare che sia stato un errore di regia,Marc Forster non è un regista idoneo a questo tipo di film),era necessario fare un nuovo lungometraggio di James Bond che in qualche modo differisse dagli altri,e fornisse nuovi elementi ad una saga capace di giungere al mezzo secolo continuando ad interessare appassionati di generazioni diverse. Ingaggiato Sam Mendes,mossa azzeccatissima,si va da un inseguimento a Istanbul alla brughiera di Scozia,passando per il miliardo di luci di Shanghai,una Londra messa sotto pressione esplosiva.Il cattivo,questa volta,è una nemesi perr certi versi antitetica a Bond,caricaturale eppure più pauroso del solito malvagio che spiega i propri piani all'agente prima di finire eliminato."Skyfall" è una curva a gomito che poteva tradursi in un incidente di percorso,per le numerose mosse arrischiate intraprese da sceneggiatura,regia e interpreti:certo,inverosimiglianze se ne contano,ma siamo in un film di 007,per la veridicità delle sequenze meglio cercare altrove.I personaggi si staccano dalla bidimensionalità tipica del film d'azione tout court,un incipit sfrenato in ritmo e aggressività visiva lascia spazio a successivi sviluppi narrativi che imbastiscono bene un racconto di fragilità umane,scelte di campo e rimandi alle origini da abbattere per ripartire verso nuove prospettive.James Bond si ferma a contemplare nel sottofinale il suo mondo,forse con occhi nuovi,come ogni mattina dopo un momento cruciale porta un diverso modo di percepire la luce sulle cose:Daniel Craig si sobbarca la briga di mostrare uno 007 non più infallibile,provato nel corpo e nello spirito,ma dotato di una volontà incrollabile,anche metri sott'acqua gelida,Javier Bardem dipinge un cattivo sopra le righe con motivazioni più consistenti del solito ed una teatralità maiuscola,giungono nuovi volti come Naomie Harris (che solo alla fine rivelerà la propria identità) e Ralph Fiennes,mentre per qualcun altro è ora di congedo.E il pubblico ripaga con entusiasmo le svolte decise.

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