Regia di Giulio Questi vedi scheda film
Un anziano sta leggendo Alice nel paese delle meraviglie in casa sua, quando alla finestra si palesa una ragazzina che gli lascia un biglietto con una richiesta di aiuto. L'uomo si avventura così nella foresta circostante per cercare la piccola.
Più che un omaggio a Lewis Carroll, citato apertamente nella didascalia iniziale e il cui libro Alice nel paese delle meraviglie viene ben inquadrato e letto ad alta voce nei primi minuti, Vacanze con Alice sembra una parodia macabra e attualizzante della storia della piccola che si perde nel bosco della fantasia, e dei suoi incredibili incontri. Qui Alice è una sadica bimbetta che prova piacere nello stimolare le fantasie pruriginose di un vecchio sporcaccione, a una lettura superficiale; in realtà il protagonista è semplicemente un uomo qualunque, confuso come tutti gli altri, portato al delirio in odore di pedofilia dalla sua stessa smania di difendere e salvare una bambina sconosciuta. Come a dire: più ci accaniamo nel voler proteggere l'infanzia, più focalizziamo i nostri interessi morbosi su di essa, trascinandola esattamente dove non vorremmo finisse mai (nella foresta del 'Prete nero' del film, in sostanza). Cortometraggio di appena 18 minuti di durata, con pochissime parole pronunciate (ma l'ultima è emblematica) e interamente girato in digitale con mezzi volutamente miserrimi da Giulio Questi, anche interprete insieme alla piccola Pauline Mancini; Questi, passata l'ottantina, reinventò il suo cinema grazie alle potenzialità della videocamera digitale, producendo una serie di cortometraggi circa amatoriali che però dimostrano pienamente l'inventiva e la fantasia del regista (e sceneggiatore, e montatore, e direttore della fotografia, e attore...). 4,5/10.
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