Regia di Massimo Pirri vedi scheda film
Phil, avventuriero americano in nord Africa, viene beccato a rubacchiare antichi preziosi; in carcere il direttore gli concede la libertà in cambio di un ‘piccolo favore’: Phil dovrà trovare il tesoro di Cleopatra.
Se è vero che la saga di Indiana Jones ha avuto inizio nel 1981 (con IJ e i predatori dell’arca perduta), è perfino tardi nel 1986 per portare sugli schermi nostrani la versione all’italiana delle avventure dell’aitante archeologo interpretato da Harrison Ford; a ogni modo ci pensa Massimo Pirri, regista di genere senza mezze misure (L’immoralità, 1978; Eroina, 1980) che per una volta si dedica a un prodott(in)o semplice semplice e destinato al pubblico più vasto. Il risultato è meno sgraziato di quanto si potrebbe supporre: la storia è piuttosto pretestuosa e nel cast non spiccano grandi nomi, ma Pirri confeziona un lavoro lineare quanto basta dal punto di vista della narrazione e che include azione, sentimenti forti, un pizzico di violenza e il solito, immancabile intreccio rosa. Andy J. Forest, Benito Pacifico, Milly D’Abbraccio (!), Danilo Mattei, Paul Muller e Mohamed Attifi sono gli interpreti principali: date le (minime) pretese di partenza ci si accontenta, e allo stesso modo non avrebbe senso mettersi a criticare in maniera approfondita la sceneggiatura che il regista firma insieme a Tito Giuliani, da un soggetto scritto sempre da Pirri, ma questa volta insieme a Morando Morandini Jr. (il cui zio omonimo è il noto critico cinematografico). 3,5/10.
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