Regia di Marcel Camus vedi scheda film
Uno dei film più noti in Occidente di ambientazione brasiliana, regge ancora piuttosto bene anche se non eguaglia i migliori risultati di quella cinematografia come i film di Glauber Rocha o Nelson Pereira dos Santos. È pieno di colore e movimento e riflette abbastanza bene lo spunto tragico dell'opera di Vinicius de Moraes a cui si ispira, ma presenta un vizio di fondo: come in altri film successivi fra cui "The millionaire" di Danny Boyle, restituisce la realtà di quel paese attraverso un'ottica che non riesce a sposarne la causa in maniera davvero trasparente e che si potrebbe quasi definire neo-colonialista. All'epoca fu un successo internazionale e vinse premi importanti come la Palma d'oro a Cannes e l'Oscar come miglior film straniero, che oggi appaiono assegnati con una certa generosità. Indubbiamente, oltre alle immagini esotiche del Carnevale di Rio e alla tragedia di Orfeo ed Euridice aggiornata alla condizione di miseria del Terzo Mondo contemporaneo, il film cattura per una vivace colonna sonora all'insegna dei ritmi della Samba e della Bossa Nova. I tocchi di poesia e di sincerità non mancano, soprattutto nello struggente finale, ma anche rispetto a pellicole tematicamente affini come i primi film di Pasolini, questo "Orfeo negro" appare meno incisivo.
Voto 7/10
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