A Rio de Janeiro un tranviere si innamora di una fanciulla minacciata di morte. I loro destini si uniranno. Oscar come miglior film straniero e Palma d'oro a Cannes, il film è colorato e folcloristico ma la trasposizione del mito di Orfeo nelle favelas durante il carnevale di Rio ha un suo bizzarro fascino. Quasi tutto merito delle celebri, meravigliose musiche di Vinicius de Moraes, Luis Bonfa e Antonio Carlos Jobim.
è un'opera decisamente imperfetta e un po' ingenua, nonostante sprizzi vitalità e sensualità da tutti i pori. mentre per i più la parte centrale dedicata al carnevale potrà sembrare tediosa e ripetitiva, in realtà essa dovrebbe essere vissuta come la rappresentazione di una vera e propria "trance", proprio come quando sfocia nel puro rito candomblé
Orfeo fa l’autista di tram, suona la chitarra ed è circondato da un nugolo di fidanzate; Euridice è una ragazza di campagna venuta a Rio de Janeiro dalla cugina durante il carnevale per sfuggire alle minacce di un uomo misterioso, che si ripresenta mascherato da Morte (e quindi non si vede mai in faccia). Maldestro, velleitario tentativo di rivisitare il mito classico… leggi tutto
Al nascere della bossanova, un regista francese di nome Marcel Camus (nessuna parentela, neppure intellettuale, con il più famoso Albert) parte per il Brasile con in testa la musica popolare del paese per incontrare “il piccolo poeta” Vinicius de Moraes e girare un adattamento della sua opera teatrale “Orfeo de Conceiçao”. È del musicista-poeta la splendida idea di trasporre il mito… leggi tutto
Uno dei film più noti in Occidente di ambientazione brasiliana, regge ancora piuttosto bene anche se non eguaglia i migliori risultati di quella cinematografia come i film di Glauber Rocha o Nelson Pereira dos Santos. È pieno di colore e movimento e riflette abbastanza bene lo spunto tragico dell'opera di Vinicius de Moraes a cui si ispira, ma presenta un vizio di fondo: come in… leggi tutto
Orfeo fa l’autista di tram, suona la chitarra ed è circondato da un nugolo di fidanzate; Euridice è una ragazza di campagna venuta a Rio de Janeiro dalla cugina durante il carnevale per sfuggire alle minacce di un uomo misterioso, che si ripresenta mascherato da Morte (e quindi non si vede mai in faccia). Maldestro, velleitario tentativo di rivisitare il mito classico…
"...E dopo, quando abbiamo fatto un secondo film e un terzo sapevamo bene che non ci sono solo i problemi sociali. Abbiamo anche alcuni problemi ontologici e ora credo che un bell'ammasso di merda sia in arrivo dal…
Uno dei film più noti in Occidente di ambientazione brasiliana, regge ancora piuttosto bene anche se non eguaglia i migliori risultati di quella cinematografia come i film di Glauber Rocha o Nelson Pereira dos Santos. È pieno di colore e movimento e riflette abbastanza bene lo spunto tragico dell'opera di Vinicius de Moraes a cui si ispira, ma presenta un vizio di fondo: come in…
Al nascere della bossanova, un regista francese di nome Marcel Camus (nessuna parentela, neppure intellettuale, con il più famoso Albert) parte per il Brasile con in testa la musica popolare del paese per incontrare “il piccolo poeta” Vinicius de Moraes e girare un adattamento della sua opera teatrale “Orfeo de Conceiçao”. È del musicista-poeta la splendida idea di trasporre il mito…
Come raccontano in due versioni differenti Ovidio e Virgilio(rispettivamente nelle "Metamorfosi" e nelle "Georgiche"), il mito di Orfeo ed Euridice ha sempre affascinato molti campi, come l'arte, la letteratura, la…
Quasi un documentario su Rio, favelas e carnevale. Orfeo (tutte lo vogliono) e l’ingenua Euridice, mitici nomi con destino incorporato. Oltre la passione, il ballo e il divertimento, un dramma e l’amore si consumano.
Sarà stato davvero così il Brasile dell’epoca? Tra poesia (idealismo) e favolette. Siamo qui lontani dai tempi (dicembre 2010) in cui polizia e…
Le solide fondamenta su cui è stato costruito il mio Tempio cinefilo furono scavate nel quinquennio 1955 - 1960, corrispondente alla mia adolescenza , anni in cui il cinema fu componente essenziale della vita…
Sarà che j'adore la France... sarà che maggio è un bel mese per andare da quelle parti... mi chiedevo se qualcuno di voi può raccontarmi la sua esperienza cannense. Su come si prendono i…
Rivisto dopo un'infinità di anni col timore di trovarlo datato e noioso, è invece ancora un bellissimo e poetico film, pasoliniano per la fusione di mito, povertà e cultura etnica, perfetto nei colori e nei suoni, ancora in grado di suscitare sensazioni fortissime.
"Orfeo negro" non è altro che la rivisitazione in salsa samba del mito di Orfeo ed Euridice.
Camus adatta infatti l'omonimo romanzo di Vinicius De Moraes e - da modesto artigiano qual'è - decide di accalappiarsi il pubblico con rimarcabile furbizia: location esotiche da cartolina,danze concitate che sono un tripudio di colori e suoni,scenografie dai toni pastello che ricordano il periodo…
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Commenti (1) vedi tutti
è un'opera decisamente imperfetta e un po' ingenua, nonostante sprizzi vitalità e sensualità da tutti i pori. mentre per i più la parte centrale dedicata al carnevale potrà sembrare tediosa e ripetitiva, in realtà essa dovrebbe essere vissuta come la rappresentazione di una vera e propria "trance", proprio come quando sfocia nel puro rito candomblé
commento di giovenosta