Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Il principe decaduto Christian De Sica affitta la lussuosa magione avita al cinema per andare avanti, il notaio Vincenzo Salemme tresca per un appuntamento con una escort, ma viene beccato dalla consorte e rischia grosso, il senatore Lino Banfi è lì lì per venir arrestato, e necessita disperatamente voti a favore per bloccare il provvedimento, il rappresentante di domotica Diego Abatantuono, messo ai margini dalla famiglia e inguaiato col lavoro, cerca in tutti i modi di piazzare servizi a persone che non capiscono di cosa parli, il tifoso della Fiorentina Paolo Conticini va in trasferta a Verona con la fidanzata Chiara Francini, e per scaramanzia lascia che la ragazza ceda a un architetto locale, la manager Teresa Mannino, maniaca di puntualità ed efficienza, perde documenti, cellulare, tablet, sul treno e incappa in una serie imbarazzante di intoppi che la faranno scambiare per una profuga, l'affarista Maurizio Mattioli deve ricevere una visita-lampo dalla Guardia di Finanza e fa il diavolo a quattro per sbarazzarsi di tutto ciò che non ha denunciato, ma ci penserà la progenie a giocargli uno scherzetto notevole.... Come spesso abbiamo visto, una commedia a episodi con tanti caratteri sparsi per l'Italia che raccontano di maneggi, ipocrisie, vizi e furberie varie con molti volti noti e un comune denominatore, più o meno, che qui è il voler vivere una facciata magari di lusso e sotto sotto rivelarsi ben peggiori. Vanzina confeziona un filmetto meglio di diversi brutti suoi lavori, e peggio di poche altre sue opere, con divertimento molto flebile: insulsi gli episodi di Salemme, Conticini & Francini, banale quello di Banfi, sprecati quelli di Abatantuono e della Mannino, che avrebbero potuto essere più interessanti se giocati meglio. Forse il meno peggiore è quello di Mattioli, ma di pochissimo....
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