Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
C'è qualcosa di nascosto, di sotteraneo ed oscuro, che rende The Master uno dei più grandi ed ipnotici film del XXI secolo. Qualcosa di scivoloso ed inafferrabile, pronto a fermentare per settimane, mesi e, addirittura, anni nello spettatore. The Master è, senza ombra di dubbio, l'opera più passionale e dionisiaca di Paul Thomas Anderson. Sembra quasi un'opera timidamente e velatamente maledetta. Un lavoro in cui la malinconia sembra quasi essere impressa direttamente su pellicola, sul materiale girato. The Master è un virus; un film pericolosamente triste e misterioso. Uno dei lavori più sfuggenti, velenosi e sinuosi dal 2000 ad oggi. Uno dei lungometraggi inspiegabilmente più stranianti del Cinema tutto.
C'è qualcosa di incomprensibilmente incompleto e sbagliato in The Master, e quel qualcosa chiede aiuto allo spettatore, appellandosi, appunto, ad esso; quel qualcosa ha bisogno di un confronto col pubblico. The Master è una sfida sottocutanea. Un film che grida. The Master è qualcos'altro. The Master è un film-altro.
Un miracolo stranissimo a cui lo spettatore assiste sotto-ipnosi.
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