Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Almeno uno l'intenso quesito che ha continuato a frullarmi per la testa sullo scorrere dei titoli di coda:
Freddie l'avrà fusa la moto a Lancaster nel suo tignoso raggiungere un punto lontano nel deserto (della sua vita)?
Avete un minuto per rispondere ad occhi aperti.. ah! Violazione! Li avete chiusi! Ricominciamo...
Forse Zombi nella sua disamina coglie il succo più di altri: un muro è un muro, una finestra è una finestra, e non ci si evolve oltre l'assioma.
(E un giornalista dissenziente resta sempre uno da picchiare).
Dov'è la crescita del reduce Freddie?
Smetterà di bere trielina, alcool de(s)naturato e succo di siluro?
Forse rimanendo definitivamente in America, allontanandosi cosi dal guru cantante, in una scena amletica che nessuno sembra aver notato o che molti imputano a spazio creativo/immaginario - tizio che gli porta il telefono in sala proiezione - (e poi sembra si tratti di Casper sullo schermo? Ma non c'era solo il fumetto all'epoca?..)
A Lancaster/Hubbard invece gli togli la moglie e l'hai ammazzato definitivamente.
Ed Anderson le lascia sbrigare per tre quarti di film il lavoro sporco (in tutti i sensi: la scena con lei in bagno è una delle più esemplificative e si risolve in un amen..).
La "straordinaria presa (più razionale che emotiva)", che sottolinea Spopola, credo che giochi al contrario invece.
Alla fine c'è pochino di razionale.
I personaggi non evolvono, se non piattamente nel conto in banca.
Amy Mary Sue Admas resta il capo "defilato" a tirare le fila.
Freddie una malatissima bomba ad orologeria.
Lancaster un cosciente spacciatore di balle.
In comune coltivano la dipendenza dal sesso femminile, e probabilmente è Freddie a cavarsela meglio accontentandosi, nel finale, di sognare in riva ad una pupa sabbiosa.
Ci facciamo a turno, e tutti, incartare da combriccole protonewage, sciamani, guru e chincaglieria simile per delle belle fette di vita e l'autentico senso dell'esistenza ci sfuggirà quasi sempre... confusi tra il passato da far riemergere, l'immaginazione per il futuro (e qualche regista che ogni tanto si gira addosso compiacendosene pure...), il finale è mozzo, o aperto, a seconda dei punti di vista, un po' come quello che c'aspetta fuori dalla sala..
I due protagonisti, invece se la giocano alla grande nonostante, tra ammiccamenti, sfoghetti e caracolli vari, sembrino inflazionarsi oltremisura.
Fotografia e musiche di gran supporto, anche se poi le scene visivamente acchiappanti siano quasi tutte reperibili nel trailer (spettacolosa la carrellata sulla banchina a fuoco alternato), mentre alcuni incantati contorcimenti armonici di marca Radiohead ( J. Greenwood) sembrano sgomitare come se la pellicola gli stesse decisamente stretta.
Ed alla fine il monello birbante sembra rimanere proprio Paul Thomas Anderson che non ci spiega - neanche sui titoli di coda - dove cacchio sia finita quella moto che Freddie inforca come solenne Via di Fuga.
Forse sotto casa di Doris?
Ahhh! ...Violazione!! Volete sapere troppo!..
Per punizione ora riguardate il film... e non chiudete gli occhi!..
Vi ho visti sa! Violazione! Violazione!
.. ancora violazioneee!!!
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Rimane un copyright di LAMPUR :-), ma le stellette sono due anche per me, purtroppo, perché la buona volontà ce l'ho messa. Concordo in pieno quando dici che i personaggi non evolvono, come poi anche il film stesso. Non ricordo quale critico lo ha definito ellittico (forse era Mereghetti sul Corriere), ma qui è una ellisse portata all'estremo, come fosse l'inizio di "Somewhere" della Coppola ripetuto all'infinito. Certo, la messa in scena è perfetta, i due attori protagonisti pure, ma non vi ho trovato né tensione né emozione. Pazienza, come dice Daniele meglio essere ottimisti sulle prossime uscite. Ciao
.. pensavo avesse già iniziato con Magnolia, con Ubriaco d'amore ha preso le misure, Il petroliere l'ha (ri)sollevato ma sbraga ora autoadulandosi ancora sull'onda di riporto. Violazione Travis.. VIOLAZIONEEEE!!!
.. e poi rispetto.. urca se rispetto! ma gradirei la reciprocità... ;))
Se "Il Petroliere" mi aveva raffinato il petrolio sotto la cintola figuriamoci sto Master dei miei cojones, e pensare che Nadal, Djokovich, Federer e compagnia giocante sono sinonimo di spettacolo.
Quintana s'impossessa della lezione andersoniana e ci ammannisce 17 minuti di primo piano. però un saltino al secondo piano l'avrei fatto...
ci voleva una bella recensione dissacratoria che riportasse il lirismo andersoniano un pò coi piedi per terra. adesso che ci ripenso, freddie quando se ne va con la moto del guru mi ha un pò ricordato le scene di homer(simpson) quando scappa dalla porta o dalla finestra fingendo di andare a fare una cosa(qualsiasi)che ovviamente si è dimenticato. e quel guru di un guru che ci rimane leggermente di merda a bocca aperta. eh si i coglioni in casa ce li ha la amy adams e mi sa che non ha ancora finito di pentirsi di aver sposato quel bambacione di lancaster. saluti!
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