Regia di Stéphane Rybojad vedi scheda film
Ancora lotta al terrorismo ma meno videogame. Qui abbiamo una giornalista francese rapita dai talebani e una squadra di forze speciali incaricata di recuperarla ad ogni costo. Siamo sempre nei confini dell'elementare ma l'approccio al "fare" cinema è sicuramente migliore. Sarà perché i vicini d'oltralpe hanno una cognizione del genere meno caciarona, sarà perché il soggetto s'arricchisce di una presenza femminile di tutto rispetto (Diane Kruger), fatto sta che questo "Special Forces" riesce ad essere leggermente più convincente di tante altre produzioni, tutte inesorabilmente uguali a loro stesse. Merito di un copione che lavora meglio sulle caratterizzazioni dei personaggi e di una regia attenta sia a riprodurre realisticamente le dinamiche delle azioni militari che ad imprimere il giusto pathos nei momenti chiave - vedi ad esempio il sacrificio del cecchino Elias che rimanda al "Platoon" di Oliver Stone. Buono il ritmo, discreto il cast, fondamentale la natura ostile dell'ambientazione a confine fra Pakistan ed Afghanistan. Non immune alla solita retorica militarista ma ben girato e meno pretestuoso della media.
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