Regia di Ang Lee vedi scheda film
Con tutta onestà devo ammettere (con dispiacere) che l’ultima “fatica” di A.Lee mi ha lasciato quasi del tutto indifferente.
L’inizio è a dir poco deprimente. Accompagnamento musicale che manco a Bollywood oserebbero…e mdp che riprende l’inane quotidianità di uno zoo. Non bastasse, anche la prima mezz’ora si rivela abbastanza misera. A.Lee dà un taglio più da film comico che drammatico (basta il nome del protagonista e l’aneddoto sulla sua origine a confermarlo) e non si capisce dove si voglia andare a parare; la ricerca di Dio? Mah… Vengono, sì, chiamate in causa varie autorevoli religioni, ma il percorso intrapreso dal protagonista in ciascuna di esse rimane un po’ troppo trascurato, appena abbozzato. Alla fine vada per il cristianesimo…e che Dio ce la mandi buona!
Senza comprendere bene come, ci si ritrova, infine, su una nave mercantile in balia di un tempesta e, altrettanto misteriosamente, il protagonista si salva su una scialuppa insieme ad altri “compagni”. Ebbene, è solo a questo punto (cioè da quando si fa più stile Castaway e meno Cinque du Soleil) che il film si fa più interessante (e non solo “visivamente”). Ma senza volersi barricare dietro le difese di una strepitosa fotografia del film (popcorn), è anche la storia a offrire più stimoli. C’è la lotta per la sopravvivenza, ma, soprattutto, l’immanente, protettivo “disegno” (o magari più uno “scarabocchio”) di Dio, che fa emergere sentimenti inediti e la giusta forza interiore per affrontare le sfide future…
Fino al finale! Forse la cosa più sensata di tutto il film!
Se è vero (com’è vero) che la tigre era solo una metafora (una bella metafora) di qualcos’altro (e mi fermo qui), quale effettivo ruolo dev’essere riconosciuto a Dio? Vuoi vedere che finisce per essere solo un pretesto metafisico per descrivere una tormentata introspezione esistenziale che conduce a lidi ben più “secolari”? Se così fosse (ciò che mi pare ragionevole credere), il mio giudizio sul film - concedendomi un po’ di malcelata malizia - sarebbe decisamente più indulgente.
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