Regia di Antonio Hernández vedi scheda film
Attirata dalle scene d’azione e dalle ambientazioni storiche scorte durante un passaggio televisivo, mi sono decisa ad intraprendere la visione di questo film spagnolo ispirato ad un fumetto che tratta la storia dell’immaginario cavaliere Capitan Tuono, inviato in Terra Santa al servizio di Re Riccardo e trovatosi nel mezzo di un’avventura molto più grande, che lo vedrà coinvolto nel difendere dalle forze del male la reliquia più ricercata di tutti i tempi: il Santo Graal.
Di per sé il soggetto, pur non essendo inedito, avrebbe avuto un grande potenziale espressivo e narrativo, ma purtroppo la sceneggiatura si rivela debole per non dire imbarazzante, aggravando i già modesti effetti speciali e le risibili scenografie che appaiono fasulle lontano un miglio. L’esile trama procede tra un assurdità e l’altra, affastellando situazioni e personaggi senza scopo e non ha ritmo né mordente. Altrettanto scarso è il carisma del protagonista, un eroe forte e impavido, sebbene talvolta anche goffo e riluttante, ma non per questo simpatico o ammirevole, a metà tra la parodia e la macchietta, tantomeno credibile appare la principessa di turno, una bellissima e orgogliosa vichinga che conosce e parla perfettamente lo spagnolo (ma dove?!), gli unici che si salvano forse sono i buffi aiutanti, l’uno rozzo e grosso l’altro delicato e mingherlino, ma le poche trovate umoristiche non bastano a impedire di storcere il naso per la soluzione finale di tutto l’intreccio. Come possa infatti il Sacro Graal, il calice che secondo la leggenda avrebbe accolto il sangue di Cristo morente sulla croce, avere il potere di richiamare le forze del Male, resta inspiegabile e inspiegato, e nessuno si domanda l’origine di questa discrepanza.
Da evitare a meno che non si sia costretti a stare in casa e non si trovi altro passatempo con cui occupare un pomeriggio piovoso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta