Regia di Derek Cianfrance vedi scheda film
Cianfrance mi aveva incuriosito ma non convinto del tutto col suo precedente Blue Valentine, affascinante quanto irrisolto lavoro. Qui fa un passo avanti. Come un tuono (titolo italiano fuori bersaglio rispetto all'originale, che riprende una poetica espressione pellerossa) è sicuramente un film coraggioso e originale. Spiazza per la struttura divisa in tre parti, con protagonisti, situazioni, spazi e luoghi temporali differenti, seppur legati indissolubilmente uno all'altro. La materia è altamente drammatica, tragica, per meglio dire, e lo sguardo sul mondo è disilluso e privo di speranza. I personaggi compaiono in scena con destini segnati, con scelte e snodi di vita a fungere da spartiacque tra presente e futuro, tra realizzazione e annientamento del sé, tra costruzione e distruzione, tra esistenza e morte. Sceneggiatura a tre mani complessa ma coerente e ben ancorata ad uno stile realistico che mantiene la pellicola sempre su un giusto binario. Più tre stellette e mezzo che quattro piene, giudizio dovuto alla mancanza di uno slancio poetico, a un guizzo autorale, a un momento di vera profondità cinematografica. La visione scorre, il lavoro è solido, tirato e ben retto dalla messa in scena, ma sui titoli di coda resta qualche dubbio nella riuscita a tutto tondo di una pellicola che avrebbe potuto coinvolgere maggiormente sotto il profilo emotivo.
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