Regia di Derek Cianfrance vedi scheda film
Film complesso, con tre storie legate da un filo che a un certo punto le porta ad intrecciarsi. È la storia di un disperato che sembra cattivo perché compie rapine in banca, ma è soltanto un disadattato che troppo tardi vorrebbe recuperare un proprio ruolo di padre e di "capofamiglia". Ed è la storia di un uomo di legge, che per un caso della vita assurge al ruolo di eroe, approfittando, come fanno tanti, dell'opportunità che il caso gli ha offerto. E poi è la storia dei loro figli, che per caso si incontrano e potrebbero essere amici. Ma il loro destino non è quello di essere amici, bensì di sciogliere i nodi attorcigliati dai loro genitori.
Quello del bravo regista Derek Cianfrance (bravo anche a scegliere le facce giuste: basti vedere quella del nuovo arrivato Dane DeHaan) è un mondo triste, soprattutto per gli uomini senza donne: alla fine dei conti, il personaggio più positivo è Kofi, il padre adottivo di Jason, che ha trovato una famiglia con Romina, mentre Luke e Avery (ma anche il padre di quest'ultimo e i due ragazzi Jason e AJ) sono uomini soli, che devono trovare il riscatto di una vita nei soldi e nella carriera.
Ben vengano sguardi così impietosi sull'America di oggi, un paese capace di grandi gesti ma anche delle peggiori meschinerie, incapace comunque di uno scatto che lo riporti a quello che risulta dalla carta costituzionale dei vari Paine e Hamilton, come sta dimostrando l'ultima deriva guerrafondaia obamiana.
Bella prova degli interpreti, con Gosling e Cooper tra i protagonisti, ma anche gli ottimi Yulin, Mendes e il redivivo Liotta.
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