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Project X. Una festa che spacca

Regia di Nima Nourizadeh vedi scheda film

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La recensione su Project X. Una festa che spacca

di supadany
7 stelle

Unendo la commedia demenziale in stile teen-ager al vezzo delle riprese on stage, Project X. Una festa che spacca percorre una strada tutto sommato personale, che lo è ancora di più per alcune scelte meno convenzionali, lontane dal politicamente corretto e che forse sono anche un po’ estremiste (pericolose? Parola grossa... ), ma almeno regalano una ventata di aria fresca (per alcuni marcia, ma almeno qualcosa si muove), che produce dei moti irrequieti.

Complice il fatto che i genitori sono in vacanza, JB (Jonathan Daniel Brown) spinge l’amico Thomas (Thomas Mann) a organizzare una festa in casa per celebrare il suo compleanno. L’idea è di invitare qualche amico, ma JB finisce con il dirlo a mezzo mondo, trasformando la festa in una bolgia che va al di là di qualsiasi regola.

Il risultato andrà oltre qualsiasi catastrofica previsione.

 

 

Se la morale viene rispedita al mittente in ogni situazione possibile (e se vogliamo questo è un aspetto discutibile) c’è da dire che il disastro ricreato assume connotati pazzeschi (in inevitabile crescendo) e che tutto viene scandito da un umorismo triviale e gonzo piuttosto efficace quanto attinente (stiamo pur sempre parlando di ragazzini) con scorrettezze assortite e “sbarbatelle”, con personaggi di contorno che superano i limiti dell’assurdo (come i ragazzini ninja chiamati a fare i buttafuori e come lo fanno!) e qualche idea già molto sfruttata (vedi la presenza del nano ormai imprescindibile), ma presentata con cattiveria estrema.

Si esagera più che si può, ma facendolo si trova anche la propria ragion d’essere (lo stile delle riprese lo è solo fino ad un certo punto) ed il delirio pseudo-apocalittico che sopraggiunge sul finale (della festa) è consono al percorso precedentemente creato.

Così non è solo un’altra stupida commedia americana, o almeno per certi versi lo è, ma riesce anche ad andar oltre con tutte le discussioni che questo può comportare.

Un’irriverenza frontale che ho trovato costruttiva, per quanto non si costruisca niente di solido, le risate fioccano, il regime irregolare fa il suo corso senza arrestarsi di fronte a ciò che il buon senso vorrebbe.

Sarà discutibile quanto si vuole, ma non sempre il buon gusto e la morale devono trionfare.

Fuori controllo. 

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