Regia di Arthur Penn vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - RETROSPETTIVA ARTHUR PENN
"Obbedire senza capire è un'altra forma di cecità. È questo che volevamo?".
La tenace istitutrice Anne Sullivan viene contattata dalla benestante famiglia del capitano Keller, nel Sud degli States, affinché li aiuti a gestire la giovane figlia nata cieca e sorda a causa di un malessere trascurato in periodo neonatale.
La donna trova la ragazza ridotta come un animaletto, gestita allo stato brado tra vizi e tolleranze che l'hanno imbarbarita e resa molesta e prepotente.
Il lavoro della tenace nuova istitutrice, forte della conoscenza di un linguaggio dei gesti appresi da alcuni monaci sottomessi al voto di silenzio, le permette, coadiuvata da un carattere battagliero ed indomito e ad una energia sopra la media, di comprendere che la ragazzina possiede un quoziente intellettivo in grado di poter capire le nozioni che tuttavia nessuno le ha mai insegnato a percepire.
Nella lotta vera e propria che si instaura tra le due per riuscire ad educare la ragazzina, la donna deve combattere anche l'atteggiamento sconsiderato ed ottuso dei familiari troppo accondiscendenti con la bambina, e dunque bisognosi loro stessi di essere educati ad osservare regole non meno indispensabili di quelle imposte alla sordocieca.
Da una pièce di William Gibson che lo stesso Arthur Miller si è prodigato con successo a portare sui palchi dei più prestigiosi teatri radunando le medesime, straordinarie e meritatamente premiate con l'Oscar Anne Bancroft e Patty Duke, Anna dei Miracoli è uno dei capolavori di Arthur Penn, che al suo secondo lungometraggio (per il quale riceve solo una nomination per la miglior regia a cui non consegue purtroppo un premio effettivo) dirige con potenza e un uso meraviglioso dei primi piani (sui meravigliosi occhi senza direzione di Patty Duke, sul volto scavato e coperto da piccole lenti scure di una Bancroft spaziale), un film che attanaglia e stordisce, finendo per emozionare come pochi altri.
La scena della lotta nella sala da pranzo tra Anne e la indiavolata Helen dà vita ad una seguenza di furore selvaggio lunga otto minuti che è tra i marchi di fabbrica di Penn, non meno della scena apocalittica del massacro dei nativi in Piccolo grande uomo.
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