Regia di Arthur Penn vedi scheda film
Storia vera di Helen Keller, rimasta cieca e sordomuta dopo una malattia contratta nella prima infanzia, e della sua educatrice Annie Sullivan, uscita anche lei da un passato traumatico. Non troverei giusto negargli le 4 stelle, ma è un film che proprio non riesco ad amare: disturbante, troppo crudo, troppo estremo; un interminabile corpo a corpo fra due persone che soffrono, all’interno di un contesto familiare tendenzialmente anaffettivo (dove addirittura la moglie chiama il marito “capitano” anziché per nome), e non si sa per quale delle due provare più pietà. Ammirevole la prova della sedicenne Patty Duke, che a quell’epoca fu la più giovane attrice premiata con l’Oscar: il suo è un ruolo sfibrante, nel quale sembrano proiettarsi i tanti problemi personali che affliggevano l’interprete nella vita reale.
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