Regia di Chris Butler, Sam Fell vedi scheda film
Norman è un ragazzino solitario, amante dei film dell'orrore, emarginato in famiglia e considerato nerd da tutti i suoi compagni di scuola . Anzi freak come si premurano di scrivergli sull'armadietto.E questo perchè?
Norman ha una particolare facoltà: vede la gente morta e ci parla anche. Non è un caso che l'unica con cui si confida è la nonna, color verde fosforescente, testimonianza del suo trapasso avvenuto.
Eppure lei è sempre lì, piazzata sul divano.
Unico altro suo amico è il corpulento Neil, forse perchè nerd ed emarginato ( perchè grasso ) come lui.
A Norman proprio per questa sua capacità sarà affidata una missione di estrema importanza: dovrà ricacciare da dove sono venuti alcuni zombies capricciosi , ritornati a causa di una maledizione secolare ad opera di una strega.
Ma non è proprio come sembra.
Mi piace parecchio l'animazione in stop motion che ho riscoperto di recente col franchise Wallace e Gromit e adoro la plastilina perchè mi riporta parecchio indietro negli anni .
ParaNorman è proprio così: sa di buono, come quelle cose che si facevano una volta.
E' una intelligente parabola sulla solitudine e sulla diversità, su quanto possa essere intrigante essere diversi ( magari non da soli!) che sceglie un registro ironico/ cadaverico da sala mortuaria per raccontare una storia ad alto potenziale horror ma che di orrore e paura non sa che farsene perchè è fatto tutto di plastilina . E la plastilina è fatta per giocare non per provare terrore.
E c'è anche un felice ribaltamento di ruoli: sono gli umani a far paura , non gli zombies.
ParaNorman è un film per grandi e piccini: finemente citazionista per i grandi, divertente per la sua istroneria buffonesca per i più piccoli ( non troppo però..).
Se il bambino che vede gente morta richiama senza dubbio alla memoria il piccolo Osment de Il sesto sensodi Shyamalan poi si susseguono citazioni una dopo l'altra di Halloween , Venerdì 13, Frankenstein ( ma quello di Whale), molto horror anni '50 per poi arrivare al bellissimo Coraline e la porta magica a cui è accomunato dalla stessa tecnica di realizzazione e dalla stessa atmosfera piuttosto weird sospesa tra magia e orrore.
E che dire della colonna sonora che sembra un Carpenter a 24 carati?
A differenza di altri film d'animazione in cui il citazionismo costituisce lo scheletro portante della narrazione, qui siamo a un livello di finezza maggiore. Le citazioni servono per decorare la storia, non per sostenerla, spesso sono flash durante il film che è impossibile non notare ma servono solo per piazzare la battuta al momento giusto.
ParaNorman è più di un'alternativa all'animazione Pixar e Disney: è qualcosa di nettamente differente dal punto di vista estetico a testimonianza che a volte il ritorno al passato si può trasformare anche in un qualcosa proiettato verso il futuro.
Mi preme sottolineare una sequenza tra le tante da ricordare: quella in cui Norman va a scuola.
La strada vuota e solitaria si trasforma in un'affollatissima via grazie ai fantasmi a cui lui rispettosamente porge il suo saluto.
Ottima visione familiare a patto che i bimbi non siano troppo piccoli.
Giusto per non farli impaurire alla vista dei pupazzetti morti.
(bradipofilms.blogspot.it)
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