Regia di Josh Trank vedi scheda film
L’espediente del found footage applicato al cinema horror passa al fantastico, ed era inevitabile si arrivasse ai superpoteri. I protagonisti sono tre liceali: un solitario con la videocamera sempre accesa e la famiglia in crisi, suo cugino più intellettuale e innamorato infelice, e un amico sportivo, popolare e meticcio. Trovano, nei pressi di una festa, un misterioso tunnel e vi si avventurano, finendone cambiati per sempre. Con ammirevole rigore, forse degno di miglior causa, Chronicle evita ogni strizzatina d’occhio nerd, quasi i protagonisti ignorassero Jerry Siegel, Bob Kane o Stan Lee. In compenso siamo subito informati che leggono Schopenhauer, Jung e Platone con uno sfoggio di cultura e seriosità piuttosto ridicolo. Soprattutto perché proprio la scrittura è il punto debole del film: i giovani protagonisti dovrebbero essere ragazzi comuni, ma sono più banalmente stereotipati con tutta la prevedibilità che ne consegue. Limite cui in buona parte sopperisce l’ingegnoso e originale impianto visivo, dove la telecinesi fa della videocamera una sorta di occhio mentale, estensione del cervello slegata dalla gravità. A tale mobilità si aggiungono, nel finale, immagini dalle fonti più varie: amatoriali, giornalistiche e di sorveglianza. L’uso di superpoteri in un contesto ordinario ha infine l’effetto, già un po’ risaputo, dei fenomeni di Paranormal Activity. Può sorprendere ma, proprio come Chronicle, non riesce a impressionare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta