Regia di Adam Shankman vedi scheda film
Il rock è linfa vitale, si diffonde nello spazio in pochissimo tempo, rischiara gli animi, rinvigorisce i cuori, fa apparire la vita meno brutta di quant'è. Rock of ages è, prima di tutto, un musical di successo mondiale, anni ottanta. La trasposizione al cinema è a metà tra l'operazione nostalgia, e la mossa di mercato. Operazione nostalgia perchè, prima di tutto, siamo negli anni Ottanta, America, città degli angeli(e delle stelle, non solo quelle del cielo), locale in cui passano rockstar su rockstar. Il gusto del classico si sente, e il film vorrebbe in un certo senso ricreare la bellezza di quel periodo che è andato passando. E ci prova grazie a Drew, incarnato puro degli anni Ottanta, che fa l'aiuto cameriere in uno dei locali più in della Sunset Boulevard, ama la musica e soprattutto ama Sherrie, una nuova cameriera arrivata nel locale e con cui Drew fa amicizia. Le loro strade si uniscono quando il locale rischia la chiusura, e quando loro provano un ultimo disperato tentativo facendo esibire la più grande rockstar del periodo, Stacee Jaxx. Ma le loro strade non sono destinate a rimanere unite per molto. Storia con alti e bassi, a livello narrativo, e particolarmente sterile, ma ben strutturata, ben interpretata e dal chiaro messaggio. La musica è al centro del film, come in ogni musical che si rispetti. Stavolta ad essere messo sotto controllo non è la dance music, come in alcuni classici anni 80, bensì il rock n'roll puro, di cui è massimo esponente Stacee Jaxx. Interpretato da un Tom Cruise redivivo, che fa gridare ancora di più all'operazione nostalgia: un divo anni novanta in un musical nel 2012 su una rockstar in voga negli anni ottanta. Un tuffo nel passato senza salvagente. E a un certo punto la storia, appunto, naufraga. Arrivati al nodo narrativo, il regista, un comunque interessante esordiente, non riesce completamente a scioglierlo, o per lo meno non lo fa bene. La stessa virata sentimentale che il film prende ad un certo punto, nuoce alla storia, finendo per l'allontanare il pubblico dal tema centrale di tutto il racconto. E comunque, siamo di fronte anche ad un'operazione commerciale, visto il numero di divi che affiancano i due protagonisti giovani: oltre al già citato Cruise, abbiamo Baldwin, proprietario del locale in cui lavora Drew; poi Giamatti, manager di Cruise; addirittura Mary J Blige e infine Catherine Zeta Jones, per non dimenticare Russel Brand, il quale si ritaglia anche una piccola parte nel tutto. Insomma, questo Rock of ages, è un film che surriscalda i toni, inserisce il musical nella commedia, riuscendo magari a non essere originalissimo, ma a riportare in voga un fenomeno che dovrebbe avere più esponenti. Non tutto da buttare, assolutamente, perchè le scene musicali(specialmente quelle con la Blige) sono di livello, e, anche se presenta delle lacune, la storia procede a fasi alterne e calanti, fino ad una soluzione giusta, anche se forse frettolosa. Alla fine quello che conta è ciò che il film voleva, in un certo senso, significare: la musica, nonostante qualcuno cerchi di distruggerla, non morirà mai. Facciamo ancora un altro po' di fottuto, pazzo, sporco rock n'roll, baby.
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