Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Arriva il terzo film importante per Luciano Salce, anche se gli esiti commerciali non resero giustizia all’operazione. Un’analisi discreta di un arco matrimoniale, e quindi il rapporto stretto fra due coniugi analizzando il loro menage in maniera articolata e misto ai canoni della commedia all’italiana, avendo il fulcro dell’azione in Tognazzi, al suo terzo incontro con il regista, che acquista in pieno le doti di un attore per tutte le stagioni con questo ruolo e definitivamente per il cinema italiano. Il film ha anche dei lati surreali che ironizzano e si incontrano con un certo cinema felliniano, con le dovute distanze, nella fattispecie nel sogno di Tognazzi. Il ruolo della moglie lo interpreta una delicatissima attrice francese come Emanuelle Riva, doppiata da Adriana Asti, e questo contribuisce a dare la credibilità al film stesso, anche se magari si abbisognava di un nome di più concreta visibilità, anche per motivi di coproduzione, dato che la Riva viene da un cinema molto più intellettuale.
storia di un amtrimonio con il suo particolare epilogo, cosa che poi è nata anche in altri film, com uno di Bergman
buona regia e cosceneggaitura, un esempio di come questo regista nell'amdare deglia nni si sia involuto, ma forse non per colpa sua. Lo vediamo ancche in ruolo cameo di un passante
dimostra la vera sicurezza di un grande interprete
dolcissima ed efficace
un ruolo diverso dagli horror per cui era conosciuta
fratello di Gian Luigi, in ruolo piccolo
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