Regia di Luciano Salce vedi scheda film
Commedia di costume 'come ai bei vecchi tempi' del cinema italiano: la coppia sposata è l'istituzione messa sotto i riflettori ed allo stesso tempo si scatena un'impietosa critica all'universo 'borghese' ed ai suoi riti, tic, manie. Tognazzi, manco a dirlo, è perfetto; D'Orsi, mai molto fortunato nel nostro cinema, idem. Tematiche pesanti (la convivenza, fare figli, il tradimento, per dire le più evidenti, ma anche il ruolo della donna nella coppia e sotto il profilo lavorativo) e polemiche dai risvolti non facili (il prete che consiglia a Gianni-Tognazzi di sposarsi e lui che gli risponde 'tu predichi bene e razzoli male': questo già poteva bastare per provocare la censura di quegli anni, se non si trattasse di una commedia esplicitamente ironica) per un prodotto dimenticato dalla tv e dal pubblico; eppure mezzo secolo dopo un film del genere, pur nella debita leggerezza dei toni e nel suo facile stilizzare, sarebbe già un mezzo miracolo. 5,5/10.
Gianni, rampante quarantenne, ama Maretta, più giovane ma attaccatissima a lui. Si sposano e scoprono che le ore più difficili da sopportare sono quelle 'dell'amore', ovvero quelle libere da trascorrere insieme. La nevrosi aumenta e i due si separano, pur amandosi ancora.
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