Giustamente consigliato al solo pubblico adulto per i temi trattati (e il linguaggio utilizzato), tuttavia l'ho trovato non privo di una certa importante moralità. Partendo dall'imprevisto contrattempo - l'abito nuziale strappato e sporcato a poche ore dalla cerimonia - che rischia di compromettere la riuscita del matrimonio di una loro amica dei tempi del liceo, la trama si sviluppa in una serie di eventi paradossali e imbarazzanti piuttosto divertenti che travolgono tre donne che coi loro difetti e comportamenti raffigurano in modo esemplare l'isteria ma soprattutto l'insicurezza e la debolezza delle donne americane di oggi (ad esempio, vomitare per restare più bella, o cercare rifugio nell'alcool o nelle pasticche per scappare da una realtà che non si riesce ad affrontare).
Ma il finale è lieto, soprattutto per merito dei loro uomini che, pur anch'essi con le loro insicurezze, avranno comunque la forza di esprimere e dimostrare il loro amore per esse. (E' il caso di citare quello che, con la sua amata ubriaca tra le braccia, rifiuta e rimanda il sesso che lei gli chiede per poter arrivare ad un amore più pieno e totale).
Infine una menzione speciale (alla carriera, anche se sicuramente è ancora ben lontana dall'essere finita) per la bella e brava Kirsten Dunst, attrice che, ho già osservato in altri film, meriterebbe una notorietà assai maggiore di quella che (non) ha.
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