Regia di Jake Schreier vedi scheda film
In un prossimo futuro(?) i robot ci potranno aiutare nella nostra vita quotidiana, sempre che non ci siano ribellioni o malfunzionamenti come nel Il mondo dei robot, Matrix, Terminator, Eva o anche Roujin Z, dove in questo ultimo sembra più la funzione più vicina esercitata da questo Robot e Frank l'accudimento di persone in difficoltà. Qui un anziano signore (Frank Langella) vive da solo in una casa nel bosco lontano dai confort della città, suo figlio, senza il benestare della sorella sempre fuori che aiuta le popolazioni disagiate, gli regala per essere più tranquillo il robot del titolo tutto bianco con un casco da astronauta. Da un primo rifiuto nei confronti di tale macchina piano piano si crea un aurea di fiducia nel momento in cui scopre che oltre a essere una piattola che non lo lascia mai in pace e lo tiene lontano da quello che può fare male alla sua salute, può essere raggiungendo un accordo tra loro di non andare incontro a nessun pericolo, esaminando tutte le variabili, dove il robot avrebbe avuto l'ultima parola, un amico inseparabile. Ma anche insegnargli quello che neppure al proprio figlio ha insegnato e riaccendere in lui una passione ormai persa negli anni dopo essere stato in galera. Lo scasso di serrature. Avendo avuto dal robot la certezza che si sarebbe tenuto tutto quello che accade fra loro in segreto, si rimette in esercizio e tenta all'inizio, breccia nel cuore di una attraente matura bibliotecaria (Susan Sarandon).
In seguito le cose si faranno un pò più amare, specialmente dopo che sapremo di cosa soffre da diversi anni Frank..
Simpatica l'idea della poca possibilità del camuffamento per il robot tutto bianco, di notte si vede da lontano, mi ha ricordato un altro episodio quello dei soldati con la mimetica da neve in un campo di erba nel film Il soldato molto semplice Ivan Chonkin.
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