Regia di Carlo Alberto Pinelli, Folco Quilici vedi scheda film
Il film inizia con una panoramica su di una centrale nucleare. Da qui comincia il nostro viaggio per il Mondo alla scoperta del rapporto tra le popolazioni, la natura e la ricerca incessante di nuove forme energetiche. Assistiamo a scene di siccità (come quella suggestiva della terra crepata presente nella locandina), a giovani che sono partiti dall'Europa e si sono recati in India, alla storia di una ragazza cresciuta tra gli Indios dell'Amazzonia e, una volta tornata nel Mondo cosiddetto civilizzato, confrontatolo decide di tornare tra i suoi amati indigeni. La macchina da presa alterna momenti di poesia a crudezze varie condite, spesso, di ironia (come la sequenza di una operazione con un pene in primissimo piano dove il commento esterno vira verso il comico). Film innovatore (come argomenti trattati) per l'epoca ma ritirato poco dopo la sua uscita. Folco Quilici non lo ama particolarmente. Lo definisce il suo lavoro "maledetto". Recentemente recuperato dal dimenticatoio, è stato presentato al Festival Cinemambiente di Torino nel 2009. Il programma segnalava che lo avrebbe presentato Quilici. Invece lo presentò l'altro regista Carlo Alberto Pinelli. Particolarmente belle (e non potrebbe essere altrimenti con il buon Folco!) le scene subacquee. In assoluto uno dei migliori mondo movies della Storia del Cinema Documentario!!!
Particolarmente suggestiva.
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