Regia di Malik Bendjelloul vedi scheda film
sixto rodriguez è vivo e vegeto. altrettanto purtroppo non si può dire del suo regista. casi della vita. costruito come fosse un mockumentary, ricco di suspensioni anche dovuto al fatto che si parla dei mitici anni 70 del 900, il film di bendjelloul si svela piano piano ai suoi spettatori, disvelando come un libro che sfoglia da sè le proprie pagine, i misteri che tali non rimarranno più a lungo. il fantasma di cui non si hanno quasi fotografie, se non alcune sgranatissime e che lo riprendono semi nascosto, sixto rodriguez è ben contento di farsi conoscere se qualcuno sviluppa un interesse nei suoi confronti. non c'è niente di così misterico e maledetto che lo riguarda, tipo i leggendari modi con cui si sarebbe tolto la vita quando ancora su di lui non si sapeva più nulla dal terzo incompleto album, bensì (e molto più semplicemente) le insicurezze del mondo (e del business) della musica, come dice lo stesso rodriguez con estremo candore e totalmente in pace. rodriguez è un signore di una certa età che vive quasi in indigenza e che quando viene finalmente raggiunto e portato in sud africa(dove il suo primo album è un inno di libertà in una terra martoriata dall'apartheid e dalla censura di ogni tipo), viene accolto con tutti gli onori dei più grandi. il documentario in modo che non si possano avere dubbi, ci dice che nella vita aldilà di ciò che ti può succedere, ci sono solo due modi di vivere. sixto rodriguez tra alti e bassi nelle zone più povere di detroit ha condotto la sua vita come meglio poteva e riusciva, nonostante il suo nome in america fosse uno zero e in sud africa invece fosse un hero. il suo sorriso, dietro gli occhialoni neri, è il sorriso delle persone in pace che accetta ciò che in molti casi si decide anche di imporgli di accettare. da tutti considerato un grande alla stregua di un bob dylan, dopo i concerti della sua scoperta, torna a vivere nella casa a detroit dove ha sempre vissuto, regalando la maggior parte dei soldi fatti coi concerti tutto esaurito fatti in sud africa e altrove. esperti di musica, produttori, musicisti ancora oggi si chiedono come mai non sia diventato famoso. forse la risposta, sta appunto nelle loro domande alle quali loro stessi non sono in grado di rispondere. domande che pare non abbiano mai tormentato lo stesso rodriguez.
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